In modo incessante, rappresentiamo e denunciamo il caos gestionale in cui versa la Questura di Arezzo stante l’incomprensibile, inefficace attività del Questore che sta attuando tutto il contrario di ciò che si dovrebbe fare.

Annullando professionalità; impiegando i colleghi degli Uffici in servizi continuativi; violando palesemente diritti e dimostrando una pervicacia totale nel non rispetto della singola dignità degli operatori di questa provincia.

Abbiamo invitato il Questore nel ricercare soluzioni organizzative adeguate, razionalizzare il sistema e le risorse disponibili, nell’abolizione di servizi inutili e gravosi, nella ricerca di economie gestionali e l’individuazione delle priorità e delle attività possibili da realizzare nel rispetto delle norme e delle persone.

Ma, ancora una volta, tutti i nostri inviti sembrano cadere nel vuoto e l’illuminato Questore ha ancora una volta dato l’ennesima dimostrazione di una insensata gestione disponendo, incomprensibilmente, che tutto il personale in servizio continuativo in Prefettura passi al Corpo di Guardia della Questura e viceversa.

Considerato che non è intervenuta alcuna esigenza o necessità che possa dare corso ad un così radicale intervento è evidente che si tratta del’ennesimo esempio di scarsa attenzione alle esigenze del personale e di una traballante gestione che assume i connotati dell’imponente parata organizzata da Mussolini che per impressionare l’alleato Hitler fece sfilare i soldati con le scarpe di cartone, i carrarmati scatoletta, i cannoni usati nella grande guerra e una gran quantità di aerei  da combattimento.

Leggenda o storia che sia, Hitler rimase impressionato soprattutto dal numero di aerei esibiti non sapendo però che Mussolini, da abile dissimulatore quale era, fece passare uno dopo l’altro sempre gli stessi aerei imbrogliando sul numero complessivo; per intenderci se ho dieci aerei e li faccio sfilare per dieci volte consecutive sembra che ne ho cento.

Si può tranquillamente parlare di corsi e ricorsi storici, e come sostengono eminenti studiosi che “l’uomo fa più di quanto sa e spesso non sa quello che fa.

Tutti hanno maturato la consapevolezza che spesso tutto quello che viene dopo non sia migliore di quello che viene prima e se si potesse dar voce liberamente ai pensieri sarebbe unanime e totale l’individuazione di chi necessariamente sostituire.

Questa è l’ennesima “chicca” confezionata dal Questore che, ancora una volta, denota una totale assenza di rispetto nei confronti della dignità dei colleghi, delle loro professionalità e una capacità gestionale lacunosa, inefficace e non corrispondente ai criteri minimi che ci si attende da un rappresentante dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

La Segreteria Nazionale è invitata nell’interessare nuovamente l’Ufficio Relazioni Sindacali dell’ennesima “boutade” del Dr. Addonizio che, ulteriormente, denota una totale assenza di rispetto delle professionalità e della dignità dei colleghi, la quale ci costringerà ad elevare il livello di conflittualità locale nei confronti dell’evidente dissennata gestione del personale.

Distinti saluti.

Arezzo, 13 Novembre 2012.

                                                     LA SEGRETERIA PROVINCIALE

                                                                SIULP  DI  AREZZO    

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