In questi giorni presso il VECA della Questura di Arezzo sta andando in onda l’ennesima beffa della vestizione estiva. Questa volta la farsa dell’Amministrazione nei confronti dei colleghi si è consumata sotto ben due punti di vista.
Il periodo ma soprattutto la carenza di vestiario. Segue la nota della Segreteria Provinciale del SIULP di Arezzo inviata al Dipartimento della P.S..
AL MINISTERO DELL’INTERNO - Ufficio Rapporti Sindacali - ROMA –
AL SIGNOR QUESTORE DI - AREZZO –
AL SEGNOR DIRIGENTE LA SEZIONE POLIZIA STRADALE DI - AREZZO
ALLA SEGRETERIA NAZIONALE S.I.U.L.P - ROMA –
E p.c.
ALLA SEGRETERIA REGIONALE S.I.U.L.P. - FIRENZE –
In questi giorni presso il VECA della Questura di Arezzo si sta concludendo l’ennesima “vestizione beffa”. Questa volta la farsa dell’amministrazione nei confronti dei colleghi si è consumata sotto ben due punti di vista.
Innanzitutto organizzare la vestizione estiva a fine Luglio è già di per sé un oltraggio al più elementare degli spiriti organizzativi.
Se poi a questo si aggiunge il fatto che i colleghi, quelli non ancora in ferie, presentandosi al magazzino VECA hanno trovato disponibili solo camicie blu dalla taglia 43 in su, giacche estive dalla 56 in su e nessun tipo di pantalone per la Polizia Stradale, ecco che la beffa assumerebbe contorni addirittura goliardici se solo non riguardasse il nostro lavoro, il nostro decoro personale e del corpo a cui apparteniamo.
Il SIULP ha già interpellato il signor Questore per mezzo del Capo di Gabinetto protempore che ci ha ampiamente rassicurato sulla regolarità delle procedure adottate dal locale VECA nella richiesta dei capi di vestiario per tutti gli uffici del territorio.
Chiediamo pertanto alla Segreteria Nazionale di intervenire presso l’ufficio tecnico-logistico centrale per avere delucidazioni in merito a questa cronica penuria di vestiario e per evitare che tali disfunzioni si ripetano in futuro.
In questo momento non pretendiamo né divise nuove di “pacca”, né le ultime tecnologie per operare. Siamo ben consapevoli delle ristrettezze che dobbiamo sopportare, le avvertiamo ogni giorno sulla nostra pelle.
Proprio per questo motivo, oggi più di ieri, non possiamo più tollerare la mancanza di trasparenza e le palesi inefficienze della nostra amministrazione.
Così come non possiamo più tollerare di dover pagare col nostro “stipendio bloccato” anche i pantaloni, le camicie, i prontuari operativi aggiornati e le riparazioni della sarta o del calzolaio per andare sulla strada e mantenere ai minimi della decenza il decoro della Polizia di Stato.
Arezzo, 6 agosto 2013
La segreteria provinciale S.I.U.L.P. Arezzo