Alla rappresentanza di una sparuta minoranza, le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono dover evidenziare e rimarcare che la responsabilità delle difficoltà quotidiane incontrate per garantire sicurezza a quel territorio non è da ricercarsi nell’impiego di questo e/o quel dipendente.

Con riferimento agli articoli stampa del 22 novembre u.s., le scriventi Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato, in rappresentanza di circa l’80% dei lavoratori della Polizia di Stato in servizio a Firenze e provincia, ritengono doveroso porre in evidenza alcune sostanziali questioni evidenziate (finanche strumentalmente) in quegli stessi articoli ed afferenti il Commissariato di Empoli.

Notoriamente, quel Commissariato distaccato insiste ed ha competenza su un vastissimo territorio composto da 11 comuni sui quali operano molte importanti aziende e vivono oltre 180mila persone.

La difficoltà di quell’istituzione (come da sempre “denunciato” dalle scriventi OO.SS.) non risiede nell’errato impiego delle ridotte risorse umane in organico quanto – appunto – nella esiguità di uomini e mezzi a disposizione del Commissariato ma anche di tutti gli altri uffici di Polizia che esistono in quel territorio (Polizia Ferroviaria, Polizia Stradale).

Una realtà – Empoli – presso cui (diversamente da quasi tutti i Commissariati della Polizia di Stato di Firenze e provincia) è prevista da sempre la direzione di un primo dirigente di Polizia e non di un direttivo, indice evidente della importanza di tale realtà. E allora, se da una parte il Dipartimento della Pubblica Sicurezza prevede – giustamente – un dirigente alla gestione del Commissariato, dall’altra – in maniera assolutamente non coerente – non assegna risorse umane e mezzi utili a poter adeguatamente garantire il controllo di quel territorio.

Qualitativamente altissimo e lodevole è l’operato delle donne ed uomini che ivi prestano servizio i quali – nonostante tali difficoltà – garantiscono comunque un elevato indice di sicurezza cercando in ogni modo di far fronte a tutte le incombenze che pendono in capo a quella struttura.

Strumentale, errato e iniquo imputare - anche solo in parte – le criticità operative alla carenza di Ufficiali di Polizia Giudiziaria a bordo delle volanti!

Se è vero come è vero che l’importanza dell’UPG a bordo della volante qualifica quel servizio, lo è altrettanto il fatto che gli stessi UPG sono di vitale importanza all’interno delle articolazioni presso cui operano: strumentale anche perché – ad oggi – non si ha notizia di situazioni in cui l’UPG sia stato concretamente necessario per un servizio e non ci sia stato; e ciò grazie alla disponibilità e senso di responsabilità che tutto il personale che ivi presta servizio ha da sempre dimostrato a prescindere dall’impiego operativo o amministrativo.

Nel merito – quindi – le scriventi ritengono che se la “cura” ipotizzata sarebbe quella di togliere gli UPG dalle articolazioni presso cui oggi operano destinandoli al servizio di volante, si correrebbe il serio rischio di ricorrere ad una “cura peggiore del male”. Ma tale grave errore di valutazione (escludendo che possa essere stato dettato da meri “interessi di quartiere” di qualcuno) verosimilmente è ingenerato dal fatto che chi se ne è reso promotore vanta una rappresentanza (in totale e suddivisa tra ben 6 organizzazioni sindacali) di poco più del 20% degli operatori della Polizia di Stato della provincia e – quindi – assolutamente parziale.

Per tali motivi le scriventi Organizzazioni Sindacali non accettano di ricorrere a “mezze soluzioni” e a palliativi quali l’adozione della reperibilità (che in quel contesto servirebbe solo a “salvare la faccia” senza affrontare nel concreto il problema) bensì hanno da sempre adottato una politica sindacale che mira alla riqualificazione dell’organico prevedendo nuove assegnazioni che garantiscano di poter adeguatamente rispondere alle necessità ed aspettative di un territorio così vasto e fornendole di adeguati mezzi di lavoro.

Se è vero come è vero che agli occhi della maggior parte dei cittadini la Polizia di Stato è la volante, lo è altrettanto il fatto che nella sostanza la Polizia di Stato – oltre alla volante – ha numerosissimi altri compiti quotidiani che partono dalla Polizia Anticrimine, passando attraverso la Polizia Amministrativa e Sociale, la Polizia Scientifica, l’Informativa, fino ad arrivare alla gestione del Commissariato, senza tralasciare la stessa gestione del Commissariato, dell’Ordine Pubblico (non si dimentichi che sul Commissariato di Empoli pende anche la gestione dello stadio e annessi servizi), dell’ospedale ecc. (e tutto ciò con poco più di 50 uomini dei quali – molti – in età pensionabile).

Ma d’altro canto ed a riprova del fatto che è errato sostenere che gli UPG non collaborano alle attività operative del Commissariato, giova certamente ricordare alcuni recenti successi investigativi quali – a mero titolo di esempio - l’indagine andata a buon fine finalizzata alla individuazione di autori di noti gravi fatti commessi allo stadio, l’arresto di una banda di Georgiani responsabili di numerosi furti e rapine ecc., attività – queste – che pendono in capo agli stessi Ufficiali di Polizia Giudiziaria.

Per questi motivi le scriventi OO.SS. si rendono disponibili ad un confronto con le Autorità locali finalizzato a chiarire in maniera oggettiva e documentata la realtà disastrosa in cui sono costretti ad operare donne e uomini della Polizia di Stato che – in preda ad una incancrenita carenza di organico – stanno arrivando a imputare l’un l’altro le difficoltà che quotidianamente incontrano per dare ai cittadini le risposte che questi giustamente si aspettano evidenziando come solo l’altissima capacità professionale di tutto il personale ivi operante, il senso di responsabilità, l’abnegazione e la passione per il lavoro svolto consentono oggi a quella struttura di “sopravvivere” con positivi risultati.

Alla rappresentanza di una sparuta minoranza, le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono dover evidenziare e rimarcare che la responsabilità delle difficoltà quotidiane incontrate per garantire sicurezza a quel territorio non è da ricercarsi nell’impiego di questo e/o quel dipendente, bensì nello stillicidio a cui è sottoposta tutta la Polizia di Stato (ed in essa anche la realtà empolese) che giorno dopo giorno vede aumentare gli impegni e paradossalmente diminuire organici e mezzi.

Gravissimo – a parere delle scriventi – ingenerare “guerre quartiere” finalizzate a cercare capri espiatori poiché propedeutiche di contrapposizioni tra donne e uomini che da sempre dimostrano al di là del grado e del ruolo rivestito e ben oltre quello che dimostra oggi la politica di voler in ogni modo garantire sicurezza reale ai cittadini.

Un altolà – infine – alla dirigenza della Polizia di Stato affinché, per cercare di ottenere il silenzio di una sparuta minoranza, non cada nella facile tentazione di assecondare la personale ambizione di qualcuno poiché si troverebbe a dover fronteggiare la contrapposizione responsabile e costruttiva, ma senza dubbio ferma, delle OO.SS. firmatarie del presente che realmente rappresentano (nei fatti, confermati dai numeri e non nelle chiacchiere) la stragrande maggioranza degli operatori della Polizia di Stato in servizio in questa provincia.

Firenze, 15 dicembre 2015

Riccardo FICOZZI Seg. Gen. SIULP Firenze      Antonio BALDO Seg. Gen. SAP Firenze         Massimiliano ESPOSITO Seg. Gen. SIAP Firenze

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