Il SIULP Fiorentino può solo prendere atto del fatto che Ella, in un anno, non ha ritenuto necessario ed opportuno coinvolgere il Sindacato nella vita della Polizia di Stato fiorentina, non ha ritenuto confrontarsi con alcuno.

LETTERA APERTA

Dott. Francesco ZONNO, Questore di Firenze

A distanza di un anno dal Suo arrivo a Firenze non posso esimermi, in qualità di Segretario Generale del SIULP Fiorentino, dall’esternare talune riflessioni che pervadono la mia mente e, più ampiamente, anche quella di molti miei collaboratori e colleghi.

Come Ella ben sa, ma forse come premessa è opportuno ricordarlo, la legge di riforma del 1981 previde l’istituzione del Sindacato all’interno della Polizia di Stato. Nel corso di questo trentennio il ruolo del Sindacato è ormai ben definito ed apprezzato a tutti i livelli ed oggi, il Sindacato, è divenuto (almeno per chi ne riconosce il ruolo) un soggetto con cui quotidianamente l’Amministrazione si confronta.

In seno a tale contesto si colloca la Organizzazione che mi pregio di rappresentare che, in questa provincia consta – giova evidentemente ricordarlo – di oltre 1.200 associati tra le donne e gli uomini della Polizia di Stato (un totale ben superiore all’intero organico della questura e degli uffici da essa dipendenti).

Orbene, nel corso dell’anno appena trascorso, il SIULP ha vissuto un clima di paradossale e non più tollerabile “apnea”; infatti, in oltre 12 mesi, 3 (o al massimo 4) sono state le circostanze (peraltro inevitabili) in cui Lei ha dovuto incontrare le organizzazioni sindacali. Escluse quelle circostanze, l’indifferenza ha caratterizzato i rapporti che Ella ha inteso mantenere con il Sindacato.

Solo le c.d. “voci di corridoio” hanno fatto sì che il Sindacato, questo Sindacato, nel corso di quest’anno abbia saputo – almeno parzialmente - quali fossero i progetti intorno ai quali sta lavorando l’Amministrazione e di come si svolga la vita lavorativa dei dipendenti della questura da Lei diretta ma, tutto ciò, pare paradossale e, sicuramente, fuori da qualsiasi logica.

Premesso e considerato quanto sopra, il SIULP Fiorentino può solo prendere atto del fatto che Ella, in un anno, non ha ritenuto necessario ed opportuno coinvolgere il Sindacato nella vita della Polizia di Stato fiorentina, non ha ritenuto confrontarsi per niente di diverso dalla definizione di orari di servizio (peraltro, unilateralmente, adottati in totale disaccordo con le OO.SS.) e, con tale atteggiamento, lo ha di fatto “delegittimato”.

Alla luce di quanto sopra, con la presente, sono a comunicarLe che l’Organizzazione che rappresento, come ovvia ed unica conseguenza del Suo atteggiamento, da oggi, proseguendo nella consueta attività di osservatore di tutte le attività che, quotidianamente, riguardano le vita professionale dei dipendenti della Polizia di Stato di questa provincia, assumerà, attraverso tutti gli strumenti nella disponibilità dell’attività sindacale, un ruolo critico e di puntuale contestazione.

Tanto Le dovevo.

Firenze, lì 16 settembre 2011

                                                  Il Segretario Generale Riccardo FICOZZI

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