Da anni, ormai, l’Ufficio di Polizia Frontiera e Aerea istituito presso l’aeroporto “Amerigo Vespucci” di Firenze, vive una condizione insopportabile che, in questi giorni, si apprende essere ancora lontana da una risoluzione.
Mentre tutta la parte destinata alle attività burocratiche e di polizia giudiziaria opera all’interno di una sorta di container di latta esposto, ovviamente, a tutte le variazioni climatiche ed all’interno del quale, peraltro, sono presenti servizi igienici, la parte destinata al controllo dell’area aeroportuale opera in spazi angusti e sicuramente distanti da qualsiasi norma in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ad aggravare ulteriormente la situazione l’ufficio destinato al capo turno, a cui accede il pubblico, relegato in una sorta di stanzina, areata da una piccolissima finestrella e con mai risolti problemi di riscaldamento/refrigerazione. Innumerevoli segnalazioni sembravano aver determinato una imminente risoluzione della problematica ma, in queste ore, tutto è stato smentito.
Si è infatti appreso che per quanto attiene l’area aeroportuale, l’ufficio destinato all’uso della Polizia di Frontiera Aerea non sarà disponibile prima di fine anno mentre, per quanto attiene la situazione del personale che opera nel container, le cose sembrano essere ancora peggiori e non si vede una via d’uscita.
Paradossalmente, almeno al SIULP, niente è dato sapere per quanto attiene l’ufficio destinato al pubblico che ivi si reca per problematiche varie, partendo dalla presentazione di denunce fino ad arrivare a mere informazioni.
Numerosi, per quanto nella conoscenza del SIULP e dietro segnalazioni di questa O.S., sono stati gli interventi del Dipartimento della P.S. in ordine a tale insostenibile condizione, molteplici gli incontri svoltisi con i vertici della specialità ma, a tutt’oggi, niente pare essere cambiato e ciò nonostante la stessa Amministrazione della Polizia di Stato abbia reiteratamente “bollato” come invivibili quei locali. Alla luce di quanto sopra, il SIULP, laddove l’ennesimo intervento presso i vertici della Amm.ne della Polizia di Stato non produrrà risultati, chiederà l’intervento del Prefetto di Firenze e, in successiva fase, attiverà tutti i canali, ivi compreso l’intervento della ASL, utili alla decretazione di non conformità alle vigenti norme di quegli uffici con conseguente richiesta di chiusura fino a quando non saranno forniti locali idonei e conformi con le vigenti leggi.
Difficile, se non assolutamente improbabile, per la Polizia di Stato, garantire gli standard di sicurezza aeroportuale richiesti operando in queste condizioni.-
Firenze, lì 07 agosto 2012
Il Segretario Generale
Riccardo FICOZZI