Dichiarazione stampa del Segretario Generale Riccardo Ficozzi - Non v’è dubbio che il periodo storico che vive il Paese sia – sotto il profilo dell’economia – il più difficile mai attraversato ma, a tutto c’è un limite.

 

E, talvolta, giustificare talune situazioni con la formula “siamo in recessione”, appare realmente una mera scusa per disinteressarsi a taluni problemi.

E’ indegno se non offensivo sentire politici che nelle sedi istituzionali fanno lunghe arringhe elogiative sulle professionalità delle forze dell’ordine e sul rispetto dovuto agli appartenenti che, quotidianamente, mettono la loro vita al servizio dei cittadini, salvo poi constatare che il disinteresse da parte di quella stessa classe politica è totale ed indecente.

Nel corso degli ultimi anni gli operatori della Polizia di Stato hanno dovuto affrontate difficoltà di ogni genere: dalla impossibilità di far riparare i veicoli per mancanza fondi al doversi acquistare la carta per lavorare, dal dover pulire a proprie spese e personalmente gli uffici al dover vivere e lavorare in locali in cui non esistono condizionatori e riscaldamenti, dal dover anticipare di tasca propria soldi necessari per svolgere taluni servizi al dover andare a lesinare presso officine meccaniche piccole riparazioni alle autovetture di servizio.

Ma, evidentemente, il fondo di quel barile che da lunga data pensavamo aver raschiato, ancora non trova fine: è di queste ore la notizia che, presso l’autocentro di via baracca (sede in cui opera un servizio di vigilanza articolata nell’arco delle 24 ore), da circa 8 mesi il personale preposto a tale servizio deve utilizzare due sedie (uniche disponibili) in condizioni assurde sia sotto il profilo dell’igiene che della sicurezza.

Nonostante le reiterate richieste di sostituzione, nate dal personale stesso ivi operante ed avallate formalmente addirittura da personale sanitario che è intervenuto con sopralluoghi per valutare la salubrità degli ambienti di lavoro, inoltrate a chi di competenza da parte della dirigenza, a tutt’oggi quelle sedie non sono state sostituite e pare non saranno sostituite in tempi celeri licenziando la questione con un semplice quanto consueto: non ci sono soldi!

Il SIULP è indignato per tale situazione e non può fare a meno di pensare come, questo Paese, continui a buttare denaro pubblico: quanto tempo - ovviamente remunerato - è necessitato per fare richieste, accertamenti, richiedere preventivi di spesa, risposte ecc.? Indubbiamente ben oltre il costo di quelle due sedie!

Tempo ovviamente remunerato dallo stesso Stato che, peraltro, ha lasciato il problema irrisolto.

Tutto ciò è ridicolo ma anche offensivo per la dignità di chi è costretto a lavorare in quelle condizioni.

E, allora, pur comprendendo che la Giustizia in Italia è in difficoltà altrettanto serie, il SIULP fiorentino sta concretamente valutando di aggiungere alle migliaia di procedimenti che pendono presso gli uffici giudiziari un ulteriore procedimento: quello in cui verrà segnalato che presso un ufficio di Polizia, per non procedere all’acquisto di due sedie – il cui costo totale supera di poco i 300 euro - si sta facendo operare il personale addetto in condizioni palesemente in violazione di quanto sancito dal D.Lgs. 81/2008 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e, tra l’altro, con lungo dispendio di tempo da parte di dipendenti pubblici che si vedono costretti – per cercare di sanare la problematica – a cimentarsi in inutili quanto lunghe pratiche burocratiche. Se questo è il modo in cui verrà salvato questo Paese dal baratro, allora siamo veramente al capolinea!

Firenze, 30 luglio 2013

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