In questi giorni mentre lo spettro del progetto che vedrebbe imminente la chiusura di 73 Sezioni Polizia Postale in tutta Italia, tra cui anche quella di Pisa, è divenuto sempre più reale.

Ciò costringerà ben presto gli operatori attualmente in forza alla sezione polizia postale di Pisa a trovare una nuova collocazione professionale, alcuni Istituti Comprensivi Scolastici hanno dato vita a delle petizioni per salvare il lavoro portato avanti dagli operatori della Sezione Polizia Postale di Pisa.

Il sottoscritto, in qualità di responsabile/coordinatore della Sezione Polizia Postale Pisa, a nome di tutti gli operatori ed in qualità di Segretario Generale Provinciale del SIULP-PISA, primo Sindacato di Polizia a livello Nazionale, Regionale ed a livello pisano, esprime un ringraziamento immenso attraverso questa lettera a quanti hanno raccolto l’appello e a quanti nei giorni futuri vorranno intervenire per salvaguardare questo delicato e complesso lavoro portato avanti da un insostituibile avamposto di sicurezza, la Postale di Pisa.

Oggi, però, non posso esimermi dal constatare che nel corso degli anni le Sezioni Polizia Postale, e quella di Pisa tra queste, sono divenute punto di riferimento per le locali Procure, che affida alle Sezioni le inchieste più delicate che necessitano di competenze informatiche specifiche ed anche e soprattutto punto di riferimento per l’intera cittadinanza (in questo caso quella pisana) che riconosce e apprezza l’attività svolta dalle sentinelle del web con testimonianza ed attestati di stima e solidarietà per il lavoro svolto.

Un lavoro svolto dagli operatori della Sezione Polizia Postale di Pisa che tra tante difficoltà ha visto raggiungere positivi risultati seppur di fronte all’aumento dei reati quantificabile al ca. 30% in più rispetto allo scorso anno, in termini di denunce e segnalazioni relative ad adescamento di minori, di reati connessi a sesso virtuale con epilogo in alcuni casi di estorsione di denaro, di reati connessi ad appropriazione di dati attraverso la rete sempre al fine estorsivo, di fenomeni di cyber bullismo, di innumerevoli segnalazioni di phishing e di hacking, delle oltre 300 denunce relative a truffe perpetrate attraverso il web, di casi di segnalazioni di pedofilia e di pedo-pornografia, dello sfruttamento dello ludopatie e delle innumerevoli clonazioni delle carte di credito e che riscuote attestati di stima e solidarietà quotidiani.

Affetto, stima e solidarietà che vengono interpretati quali sensori a non mollare di fronte alla scellerata scelta della oramai prossima chiusura e che, nonostante i miei 25 e più anni di servizio e di esperienza sindacale, mi emozionano sempre più, perché testimonianza dell’apprezzamento del lavoro fatto dai 14 operai del web e che viene elogiato, quotidianamente, da moltissimi ragazzi, genitori, insegnanti, educatori che oramai in tanti modi etichettano affettuosamente le donne e gli uomini della postale.

L’emozione, però, lascia ben presto il posto alla rabbia dettata da una impotenza doppia (da sindacalista e da responsabile della Sezione Polizia Postale Pisa) che scaturisce dalla miopia di chi si appresta a chiudere la Sezione Polizia Postale di Pisa che ogni giorno prova a proteggere il futuro della nostra società, dei nostri giovani, cercando di educarli all’uso corretto della rete e strapparli dalle insidie subdole di chi spesso riesce ad aggirare la soglia di attenzione di genitori ed insegnanti.

Insomma un’amarezza, che seppur colmata dagli ottimi risultati conseguiti, non viene eliminata del tutto, se si pensa che la chiusura che sembrava stoppata negli ultimi giorni, è invece tornata d’attualità nonostante il lavoro portato avanti; un’amarezza comprensibile che si tramuta in rabbia in modo giustificato se si pensa che, oltre ai numeri ed ai risultati sopra riportati, la chiusura fatta passare come una razionalizzazione della spesa in base a quanto previsto dall’art. 21 bis della legge 114/2014 di fatto NON è affatto un risparmio di denaro.

Infatti, un’attenta analisi consente ai più di constatare che le attuali spese riguardanti l’operatività delle sezioni e della Sezione Polizia Postale di Pisa, quali dotazioni strumentali, mezzi, autovetture, cancelleria, logistica, telefoni, linee internet etc.etc. sono a carico della Società Poste Italiane S.P.A, mentre domani, dopo la chiusura, tutto ciò andrà a gravare sul Ministero dell’Interno, il quale ahimè ad oggi non riesce a garantire nemmeno le spese dei settori esistenti.

L’amarezza poi aumenta e sfocia in umiliazione se penso che tutte le attività provenienti dalle sezioni e quindi dalle province (in Toscana ben 9) dovranno essere caricate agli Uffici Compartimentali Regionali (Firenze) con il conseguente aumento esponenziale dei tempi di risposta per ogni singola pratica e quindi un ulteriore disagio per i cittadini.

Insomma un’ipotesi di razionalizzazione di spesa non corrispondente al vero, un disservizio reale e derivante dalla chiusura delle sezioni, una scomparsa di un settore come quello rappresentato dalle Sezioni Polizia Postale e Pisa tra queste, che ad oggi non ha alternative e che negli anni ha dimostrato risparmi enormi sotto ogni aspetto a partire da quello economico.

E se a tutto ciò si aggiunge che la Toscana tra tutte le regioni italiane è quella che ne esce più mortificata, basti pensare che su 10 province rimarrà la sola Firenze quale Ufficio Polizia Postale nonostante, ad esempio, a Pisa sia collocato l’Istituto, presso il CNR, che si occupa di registrare i nomi a “dominio it” per tutto il territorio italiano ed oltre, allora un momento di riflessione, prima della chiusura, necessiterebbe specie da parte di chi è preposto a tale decisione.

Infine, mi sia consentito rinnovare un accorato appello a quanti rivestendo ruoli decisionali nella società e nella città di Pisa intervengano a tutela di un patrimonio di esperienza e di professionalità che, ogni giorno, consente di arginare insidie spesso non tangibili evitando che adulti ed adolescenti non cadano, anche in modo irreparabile, nelle trappole della rete, salvando la Sezione Polizia Postale Pisa.

Pisa, 1 dicembre 2014                    Vito Giangreco, Segretario Provinciale Siulp

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