Il SIULP-PISA, in relazione a quanto accaduto sabato e che ha visto registrare una sorta di protesta popolare contro l’attività posta in essere dalle forze di polizia e dalla Polizia di Stato intenta a contrastare l’abusivismo e volta al sequestro di merce contraffatta, ritiene utile fare un’analisi più attenta del fenomeno.
Quindi andare oltre l’ovvio consenso alle ordinanze prefettizie, questorili e/o comunali, o alla solidarietà ai colleghi della Polizia di Stato impegnati quotidianamente ad evitare l’affermazione di reati, rifuggendo da soluzioni emergenziali/tampone e soprattutto da sterili polemiche.
Il SIULP-PISA chiede al Prefetto e al Questore di insistere su un vero coordinamento (con attribuzioni di compiti e funzioni a figure previste che ne abbiano la titolarità) per contribuire a far si che la Toscana perda quel negativo primato che la vede quale secondo produttore di merce contraffatta dopo la Campania e di intervenire con scelte ponderate per combattere un fenomeno che spesso è associato a povertà e sfruttamento.
Il SIULP-PISA ritiene necessario intervenire con mezzi efficaci per interrompere l’alimentazione di questo mercato taroccato che in un clima socio-economico assai difficile, come quello che stiamo vivendo, genera un mercato parallelo fuori dalle regole di uno Stato di diritto alimentando evasione fiscale, economia sommersa ed illegalità diffusa, nonché rischi per la salute.
Il SIULP-PISA non ha la presunzione di ricette miracolose, ma chiede alle Autorità competenti una maggiore campagna di sensibilizzazione affinché i cittadini comprendano meglio il fenomeno in tutta la sua complessità, evitando prese di posizioni, come quelle accadute, che involontariamente potrebbero osteggiare il lavoro di tutte le forze dell’ordine e della Polizia di Stato.
Il SIULP-PISA, pur nella consapevolezza delle difficoltà socio-economiche che contribuiscono al dilagare di un mercato illegale parallelo e concorrente, sottolinea la necessità di non affrontare l’abusivismo o come solo una questione sociale o come solo una questione di ordine pubblico, ma tenendo conto anche degli stretti legami con la filiera nazionale ed internazionale, gestita dalle organizzazioni illegali.
L’abusivo che vende la merce non è altro che l’anello terminale, forse anche il più debole, di una catena a capo della quale non è difficile prevedere che operino consolidate organizzazioni criminali e nonostante l’impegno continuo delle forze dell’ordine non sono stati notati cambiamenti sostanziali, non è diminuito, prima di tutto il numero dei venditori di merce contraffatta ed addirittura si è potuto osservare nel tempo il delinearsi di un’organizzazione che gli abusivi si sono dati per eludere i controlli e il sequestro della merce.
Il SIULP-PISA ritiene fondamentale che gli sforzi siano indirizzati alla individuazione dei caporali che organizzano e hanno il compito di reclutare manodopera; delle staffette, cioè coloro che controllano le forze dell’ordine e avvertono i venditori dei loro movimenti; dei rifornitori.
Il SIULP-PISA sostiene, altresì, che solo attraverso una campagna capillare d’informazione e comunicazione, di una contrasto preventivo mirato, di un inasprimento delle sanzioni, di un coordinamento vero tra le varie forze di polizia (senza sterili polemiche), di un coinvolgimento dei cittadini stranieri in regola con i permessi di soggiorno, di un sistema di video sorveglianza mirata sull’asse commerciale Corso Italia/Piazza dei Miracoli, di un osservatorio permanente atto a monitorare il fenomeno, di un adeguamento della normativa di riferimento in considerazione del periodo particolare vissuto, si possa pensare in un medio periodo di combattere veramente il fenomeno dell’abusivismo, al di là delle parole (ben accette) di solidarietà alle forze dell’ordine o delle soluzioni emergenziali/tampone che finirebbero per spostare, a nostro avviso, di luogo il fenomeno, ma senza debellarlo.
Pisa, 29 settembre 2015 Il Segretario Generale Provinciale SIULP - PISA ViTO GIANGRECO