Con stupore abbiamo letto alcuni comunicati diffusi da una delle sigle sindacali di polizia, eccessivamente politicizzata, a proposito di soluzioni per combattere il fenomeno dilagante dei “borseggi” che avviene in prossimità di Piazza dei Miracoli e su alcuni autobus.

Non nascondiamo che ci è apparso alquanto singolare apprendere che un privato cittadino, oramai estraneo alla Polizia di Stato, così è lo status di chi rappresenta quella sigla sindacale, che per decenni ha prestato la propria attività di servizio in una Istituzione che è e dovrebbe rimanere indipendente ed autonoma, oggi scopra che l’istituto dello straordinario programmato, di cui egli stesso si è avvalso negli anni, necessiti di un revisionismo.

A scanso di equivoci, pur tenendo conto delle inesattezze che in modo populistico e demagogico sono state pubblicizzate in termini di competenze e di procedure sindacali, spesso richieste proprio da chi, oggi, si erge ad indicatore delle soluzioni al fenomeno, e pur comprendendo la posizione del Questore tenuto ad intervenire nelle sedi istituzionali, il SIULP-PISA, libero da ogni vincolo da partiti e colorazioni politiche, ha l’obbligo di fare alcune precisazioni, cercando di rimanere estraneo il più possibile ad una sterile polemica che ci porterebbe a chiedere, ad esempio, lo spostamento della Questura in Piazza dei Miracoli o sugli autobus.

Per farlo partiamo dall’analisi attenta fatta dal presidente di Confguide Pisa, la quale, senza giri di parole in un’intervista rilasciata ad un quotidiano locale, qualche giorno fa, parlando del fenomeno “borseggiatori”, lo ha definito un fenomeno ventennale, descrivendolo in modo tale da non lasciare dubbi circa le eventuali idonee soluzioni, che non trovano affatto la genesi in un revisionismo dello straordinario a disposizione delle forze dell’ordine, bensì in primis sulla mancanza di pene severe e certe che spesso vanifica l’operato dei tutori della legge, ed ancora sull’assenza della politica che, secondo quanto attribuito al Presidente di Confguide, pensa solo alle poltrone come nel caso dell’attuale campagna elettorale interna al PD.

Il SIULP-PISA invita, a prescindere da chi sarà il leader delle prossime primarie, che non vogliamo intendere come un semplice riposizionamento di poltrone o di un regolamento interno di conti (in termini politici), a contribuire in modo fattivo a risolvere i tanti problemi afferenti la sicurezza, in particolar modo quella dei cittadini pisani, non con spot propagandistici e preelettorali, non con accondiscendenze su spostamenti della Questura da una zona all’altra della città, tanto meno con revisionismi di straordinari, ma con interventi seri che si basino su investimenti certi in termini di strumenti e soprattutto di personale, nonché di pene certe ed effettive tali da ripristinare una funzione della pena in termine di prevenzione generale e speciale, funzione questa oramai quasi completamente perduta nell’attuale quadro normativo.

Solo così il SIULP-PISA ritiene che si possa evitare che troppe parole dette in libertà, spesso finalizzate a scampoli di notorietà, creino confusione tra gli esistenti apparati ed affinché il procedere dell’ analisi dei fenomeni delittuosi non sia all’insegna della tuttologia, perché come ben si sa essa è l’anticamera del tutto cambia ma nulla cambia, mentre è necessario, ad esempio, che specialmente in tempi così particolari costellati dall’emergenza terrorismo, la Digos, la Squadra Mobile e gli altri settori operativi continuino ad espletare le proprie competenze che non possono essere dettate da soggetti oramai estranei alla Polizia di Stato, privati cittadini e sul cui ruolo e partecipazione sindacale, data l’eccessiva politicizzazione, riteniamo necessiti urgentemente una regolamentazione interna prima di eventuali ricorsi agli organi giudiziari competenti.

Pisa, 28 aprile 2017                Vito Giangreco- Segretario Generale Provinciale SIULP-PISA

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