Non sono le necessità elettorali o quelle imposte di una certa politica fine a sé stessa, le soluzioni per combattere il degrado urbano e l’insicurezza della città di Pisa, tanto meno espedienti per nascondere le inefficienze e le responsabilità che in alcuni casi allignano ed alimentano una mancanza di coesione sociale, non proclami, ma politiche serie per contribuire a ridare serenità e sicurezza ai tanti cittadini perbene che pagano le tasse e che spesso, a causa della crisi e della delinquenza, sono offesi nelle cose più care e più intime.

Poco e niente ci affascinano le elucubrazioni ragionieristiche dei numeri e il gioco di chi la spara più grossa, seppur consapevoli che gli organici, delle forze di polizia, andrebbero aumentati, ma sappiamo che senza un adeguato turn-over, concorsi e nuove immissioni a poco serve chiedere 100 agenti per Pisa quando ad ottobre, se tutto andrà bene potrebbero arrivare non più di 8 operatori, che al netto dei nuovi pensionati, si tradurrà in un piccolo rinforzo, seppur sempre apprezzabile per una Questura che conta non 400 poliziotti poco più di 300 unità.

Ancor meno ci affascina la dietrologia, ma una precisazione ci sentiamo in dovere di farla, rivolta a coloro che, in passato, hanno sostenuto che bastava spostare la Questura per risolvere i problemi della stazione, soprattutto dopo aver letto sugli organi di stampa che il piazzale dei bus del CCT è divenuto rifugio per tossico dipendenti sebbene la presenza del Comando della Polizia Municipale.

Cari signori so tutto io: -“La Sicurezza dei cittadini è figlia di politiche serie a medio e lungo termine che non possono prescindere da interventi sul sistema carcerario, che ridiano la certezza della pena, rivisitando la normativa e la legislazione vigente a partire dalla previsione delle pene edittali minime per alcuni reati, e con una buona politica sull’immigrazione che non deve essere vista e fatta passare solo come il male di tutti mali per nascondere le carenze che si sono accumulate, negli anni, anche a causa dei vari governi”.

Infine, ribadiamo che ciò di cui non si sente la necessità sono i proclami ad ogni costo ai quali poi non seguono i fatti e soprattutto le ingerenze nel delicato compito dell’amministrazione della città, esortando con spirito collaborativo e costruttivo ogni amministratore locale, anche di comuni limitrofi, a pensare al proprio territorio e alla propria polizia municipale nel rispetto delle giuste competenze non dimenticando che chi indossa la divisa è un cittadino alla pari degli altri, nel rispetto della legge.

Nell’occasione, a scanso di equivoci, si ricorda che il S.I.U.L.P.-PISA non dà lezioni, non polemizza e soprattutto non “cicchetta” alcuno, ma sollecita con equilibrio le giuste soluzioni, ricordando che non ha dovere di subordinazione come alcun vincolo di natura culturale, gerarchica o politica e come tutto l’intero S.I.U.L.P. non ha Governi, nazionali o locali, amici e neanche nemici, è equidistante dalla realtà politica ed è libero di esprimere il proprio dissenso e critica sempre nel rispetto dei rapporti di collaborazione con le istituzioni e con le altre forze di polizia, senza per questo essere etichettati “facinorosi”, come accaduto in passato, magari al solo scopo di distogliere l’attenzione dal problema sollevato di volta in volta.

Pisa, 28 luglio 2018             Il Segretario Generale Provinciale SIULP - PISA ViTO GIANGRECO

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