Recentemente abbiamo assistito all’ incremento dello spaccio di droga, volta a soddisfare le richieste dei consumatori finali, attraverso il confezionamento di ovuli che vengono ingeriti alla vista di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Oggetto: Body packers e recupero degli ovuli contenenti stupefacenti.

AL QUESTORE di = PRATO =

e, per conoscenza

ALLA SEGRETERIA NAZIONALE SIULP = ROMA =

ALLA SEGRETERIA REGIONALE SIULP TOSCANA = FIRENZE =

Egregio Dr. Rossi,

Di fatto lo spacciatore diviene un body packer istantaneamente, nella speranza di sfuggire al fermo e all’arresto conseguente. A quel punto i body packers diventano un problema giudiziario e di sicurezza per la necessità di recuperare gli ovuli con i tempi dell’Autorità giudiziaria e prima che diventino un problema sanitario essi stessi (infatti un ovulo, per quanto ben confezionato, non deve superare le 72 ore all’interno dell’organismo a contatto con i succhi gastrici).

Tuttavia recuperare il materiale ingoiato da questi soggetti (swallower/ingoiatori) espone ad un inaccettabile rischio biologico sia gli operatori sanitari che di polizia.

Chi accetta di trasformarsi in swallover è un soggetto di basso livello socio-culturale, il più delle volte in condizione igieniche precarie e non monitorato dal punto di vista delle malattie presenti nei luoghi di provenienza. Senza dubbio alcune di esse possono essere trasmissibili per via oro-fecale che attraverso i frammenti aerei.

Con l’intensificarsi dei controlli volti a contenere lo spaccio nelle aree metropolitane, si viene a creare il problema di gestire tutte le fasi dell’azione di prevenzione e giudiziaria, istituendo un iter, attraverso l’esperienza, le conoscenze e i necessari aggiustamenti, che renda il lavoro più lineare e sicuro per tutti. Non è accettabile che al giorno d’oggi, con le tecnologie a nostra disposizione non si possa trarre il meglio, ma ci si adagi sulle vecchie metodologie (adatte ad altri tempi e ad altre situazioni).

Proprio in riferimento a recenti episodi accaduti in ospedale per la sorveglianza di body packers si è avuto modo di constatare che il servizio può essere migliorato e reso più sicuro per gli operatori. Ovviamente andrebbero fatti anche dei cambiamenti logistici e di attrezzature, ma non faremmo altro che seguire le indicazioni di altre strutture che hanno già affrontato e risolto con successo questo problema (vedasi allegato della Regione Piemonte).

Infatti la Regione Piemonte, in accordo con la ASL TO2, ha dotato la casa circondariale “Lorusso e Cotugno” e l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” (primi in Italia), di un mezzo moderno ed efficiente per il recupero in sicurezza degli ovuli ingeriti da persone sospettate.

Il DRUG BAGGY COMPACT (brevetto mondiale della ditta Drugloo del Regno Unito) permette di trattare e separare feci ed ovuli in maniera sicura ed igienica, consegnando il reperto già conservato automaticamente sottovuoto e con la garanzia della corretta catena di custodia (vedasi scheda allegata).

L’installazione dell’apparecchio non ha bisogno di una specifica impiantistica ma è molto semplice ed il costo è tutto sommato contenuto in relazione all’utilizzo che se ne può fare e quanto materiale può essere recuperato (a Torino in poco meno di due anni sono stati sottoposti a procedura 376 persone, recuperati 4061 ovuli per un totale di 12.159,30 grammi di droga).

Questi sono i motivi per cui chiediamo che l’Amministrazione esamini la possibilità di procedere in tal senso, vista l’emergenza in cui operiamo e considerando quanto viene fatto per rendere sicuro il nostro territorio. Oltretutto è notizia di questi giorni che la Regione Toscana finanzierà i progetti antidegrado di cinque capoluoghi (Firenze, Prato, Lucca , Pisa e Livorno) con 600,000 euro di cui 143,570 alla città di Prato con cinque progetti - pilota così come enunciato dall’assessore alla sicurezza Vittorio Bugli (fonte Firenzepost 11 novembre 2016) oppure con i fondi destinati al patto per Prato sicura.

Sicuramente saranno già stati individuati dei progetti, ma integrare un progetto di questo tipo sarebbe fondamentale, magari con una integrazione di fondi da parte della Regione.

Il costo di due DBC è stato complessivamente di Euro 23.324,80 per la Regione Piemonte, mentre la ASL continuerebbe a fare monitoraggio senza nulla aggiungere (essenziale una sorveglianza sanitaria H24 per le complicanze che possono intervenire fino all’espulsione degli ovuli con una loro eventuale rottura interna).

Cogliamo l’occasione per segnalare anche alcune osservazioni che ci sono state recapitate dal nostro personale che ha svolto servizio presso l’Ospedale. E’ stato evidenziato che la telecamera all’interno della stanza di degenza è mal posizionata e riprende solo una porzione della stanza stessa. Andrebbe probabilmente riposizionata in maniera più efficace per ridurre gli angoli morti o aggiunta un’altra telecamera.

Non esiste nelle vicinanze un telefono fisso con la linea esterna per chiamate in caso di emergenza e purtroppo i cellulari non hanno il campo necessario.

Non vi è un bagno vicino disponibile per gli operatori che abbiano bisogno di lavarsi e igienizzarsi durante e dopo il servizio, ma il primo ambiente utile è collocato piuttosto lontano. Oltre a guanti, mascherina e disinfettante (viste le attuali condizioni lavorative), si sollecita anche la disponibilità di un camice usa e getta da mettere sopra la divisa e dei copri scarpa, visto le condizioni precarie del bagnetto e del vaso portatile. All’interno della camera ci sono due letti per due sorvegliati e due sono gli operatori comandati di servizio, il problema è che se un operatore è impegnato a sorvegliare un fermato in bagno per evitare che vengano fatti sparire gli ovuli, l’altro operatore, specialmente se donna, potrebbe essere sopraffatta.

Quindi sarebbe auspicabile che venisse incrementata l’aliquota di personale da impiegare tenendo conto del numero di persone da vigilare nel servizio. E’ stata lamentata la mancanza di consegne precise e se ne sollecita l’implementazione per indicare con precisione come deve essere svolto il servizio.

L’intento di questa Segreteria sindacale è suggerire, a titolo di collaborazione, idee e spunti per integrare e migliorare un servizio così delicato e sensibile. Siamo certi che rivolgendoci a Lei, saprà ascoltarci e ci rendiamo disponibili ad ogni ulteriore chiarimento e collaborazione se richiesta.

Prato, 14 novembre 2016            Il Segretario Generale Provinciale SIULP PRATO Vassallo Vincenzo

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