I tragici fatti di Parigi e l’allerta scattata in tutta Europa per ulteriori e probabili attentati ad opera delle cosiddette cellule dormienti,  vede l’Italia tra i paesi più esposti.

I rischi non possono essere affrontati solo con parole e affermazioni apodittiche finalizzate a rassicurare i cittadini perché occorrono fatti concreti e immediati. Un chiaro e concreto segnale, peraltro immediato se si assumono tutti i gli idonei ma non vincitori di concorso solo per mancanza di posti, potrebbe essere un arruolamento straordinario finalizzato a rafforzare e ringiovanire le file delle Forze di polizia oggi, per effetto dei tagli e del blocco del turn over, fortemente penalizzate e assottigliate.

È quanto afferma in una nota il Segretario generale del SIULP Felice Romano nel commentare le numerose e attuali dichiarazioni del Ministro Alfano e di altri esponenti del governo circa la predisposizione di piani e misure straordinarie finalizzate sia a rafforzare la sicurezza degli obiettivi strategici e sensibili che ad aumentare la prevenzione sul fenomeno del terrorismo e dell’eversione.

Credo, continua il leader del SIULP, che una misura finalizzata ad un arruolamento straordinario, attingendo da coloro che hanno già superato le prove concorsuali ma non possono entrare nelle Forze di polizia per mancanza di copertura economica, sia la prima e più concreta risposta che il Governo possa dare per rafforzare il fronte dell’antiterrorismo e della prevenzione contro questa terribile piaga qual è il terrorismo islamico che è votato al sacrificio estremo pur di colpire gli obiettivi individuati, sia un segnale concreto, appropriato e immediato.

Del resto, sottolinea Romano, misure simili non sono avulse né irrealizzabili in quanto sono state giustamente già assunte dal Governo Renzi per garantire gli eventi legati ad EXPO 2015 e sempre con le modalità dello scorrimento delle graduatorie degli idonei ma non vincitori dei concorsi già espletati.

In realtà, e come al solito, continua il SIULP, si tratta solo di un problema di copertura economica e di compatibilità di bilancio; ma se così è, oggi più che mai, di fronte al concreto e attuale rischio dei gravissimi e incalcolabili danni che si potrebbero avere da un attentato di questi folli criminali, il Governo deve affermare il principio che la sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese è un investimento e non un costo e, in quanto tale, un bene da tutelare prima e sopra ogni altra cosa.

Per questo, conclude Romano, facciamo appello al Presidente Renzi affinché, come per l’expò anche per la minaccia terroristica si faccia uno sforzo concreto assumendo tutti i giovani che hanno già superato le prove concorsuali per avviarli al corso in modo da renderli operativi entro l’anno.

Se così non sarà, la percezione che ne deriverà sarà quella di una volontà fatta di sole parole e non anche di fatti concreti per combattere l’incombente minaccia terroristica.

Roma, 15 gennaio 2015

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