Di seguito riportiamo il comunicato SIULP emanato nel corso del 7° Consiglio Generale, tenutosi a Roma i 10 e 11 marzo 2011. La notizia è stata ripresa dalle principali agenzie di stampa.
Dopo gli annunci elettorali, le roboanti promesse nell’azione di governo, ancora una volta, le decisioni deliberate dell’Esecutivo gravano esclusivamente sulle tasche dei lavoratori.
Ad affermarlo è il Consiglio Generale del SIULP, la massima espressione del più grande sindacato del Comparto Sicurezza che, riunito a Roma, ha stigmatizzato la scelta del governo di decurtare di un giorno le ferie dei lavoratori per proclamare il 17 marzo p.v. festa nazionale.
È veramente singolare, continua il SIULP, come mentre da una parte si decide unilateralmente di chiudere gli uffici e i posti di lavoro senza dare alcuna indicazione su chi e come potrà fruire di questa festa, dall’altra “ope legis” scarica questo costo su chi non è stato nemmeno interpellato.
Il tutto mentre, proprio quest’anno, ben due festività, il 25 aprile, Festa della Liberazione, e il 1 maggio Festa dei Lavoratori, ricadono in due giornate già festive e, pertanto, comporteranno un risparmio per l’erario che però non viene restituito alle tasche dei lavoratori.
Per questo, conclude il SIULP, è il caso che il Governo superati i contrasti interni, rifletta e corregga immediatamente il provvedimento emesso affinchè il costo del 17 marzo sia compensato con la mancata spesa per il 1° maggio e il 25 aprile.
Se così non sarà ci troveremo di fronte all’ennesimo atto di non rispetto per tutti i lavoratori e, in particolare per le donne e gli uomini in divisa che si sacrificano per la sicurezza e la democrazia del Paese.
Roma, 11 marzo 2011 La Segreteria Nazionale SIULP