Si riporta il testo della nota inviata in data 2 marzo 2015 dalla Segreteria Nazionale al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S.:
“Egregio Direttore, questa O.S. Le rappresenta una problematica di particolare rilevanza per la categoria e non più sostenibile, riguardo la mancata concessione del pasto nei servizi di scorta a bordo dei treni a lunga percorrenza, causato dalla chiusura degli esercizi convenzionati, che costringono, loro malgrado, gli operatori di Polizia di Stato a dover pagare di tasca propria i pasti previsti dalla convenzione.
Oltre alla grave mancanza sopra segnalata si verifica altresì che gli operatori della Polizia di Stato impiegati in servizi di scorta con determinate destinazioni devono versare una somma in aggiunta al valore nominale del voucher per poter consumare un pasto completo.
Quanto denunciato dal SIULP non trova alcuna giustificazione plausibile e penalizza fortemente, anche dal punto di vista economico, i lavoratori della Polizia di Stato impiegati nei suddetti servizi d’istituto per garantire le scorte a bordo dei treni a lunga percorrenza, ledendo la loro dignità umana e professionale.
Alla luce di quanto sopra denunciato, questa O.S. chiede alla S.V. di fornire chiarimenti in merito nonché un autorevole e risolutivo intervento mirato a risolvere detta grave problematica per la categoria ed invita codesto Ufficio ad attivarsi per il ripristino dell’attuazione delle normative vigenti in materia.
In attesa di un sollecito cenno di riscontro, l’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti”.
Si riporta la risposta del Dipartimento della P.S. fornita con nota 557/RS/557/RS/01/1 0012 dell’11 maggio 2015:
“…Al riguardo, la Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato ha riferito che le modalità di fruizione dei buoni pasto per il personale della Polfer sono analoghe a quelle in uso per il personale FS, poiché unica è la procedura amministrativo-contabile finalizzata a garantire il controllo e la verifica delle fasi di rendicontazione delle spese sostenute dal Gruppo FS.
Per quanto concerne la problematica segnalata, è stato rappresentato che il buono pasto viene assegnato esclusivamente agli agenti della Polizia Ferroviaria che effettuano la scorta a lunga percorrenza, dunque fuori dalla sede compartimentale, durante le fasce orarie 12- 14 e/o 19-21; detti buoni consentono di fruire del pasto (pranzo o cena - non cumulabili) presso alcuni esercizi convenzionati che la competente articolazione del Gruppo FS provvede a comunicare al competente Ufficio dipartimentale per la successiva diramazione agli uffici territoriali dipendenti.
Il mancato utilizzo del buono pasto, a prescindere dalle possibili cause/motivazioni, comporta la restituzione dello stesso anche in considerazione della impossibilità di riutilizzarlo in un tempo successivo e/o per un servizio diverso da quello per cui è stato emesso. E' stato- altresì rappresentato che al fine di risolvere particolari situazioni in cui il personale della Polfer non ha potuto fruire dei buoni pasto, per cause indipendenti · dalla sua volontà (sciopero/chiusura non preannunciata dell'esercizio convenzionato, ritardo del treno, ecc.), è stato interessato il Gruppo FS per l'emissione in via eccezionale ed in deroga alle relative procedure interne, di buoni pasto utilizzabili anche nella stessa sede di appartenenza, e/o in via cumulativa, e/o a prescindere dall'espletamento del servizio di scorta.”
Roma, 23 maggio 2015 La Segreteria Nazionale
