Una delegazione del Dipartimento della pubblica sicurezza presieduta dal Direttore centrale per le risorse umane, prefetto Mazza, ha prospettato oggi l’esigenza di rinforzare gli organici della Polizia di Stato a Roma in concomitanza con la celebrazione del Giubileo della Misericordia.

A fronte di un’esigenza eccezionale che però non è stata esattamente quantificata durante la riunione, ma che di sicuro sarà di svariate centinaia di operatori, le domande di trasferimento già presentate per la Capitale al momento sono appena cinquantadue, mentre ci sono trecentododici possibili interessati che non possiedono sufficiente anzianità di sede.

L’Amministrazione, avendo ben presenti le conseguenze negative di una eventuale assegnazione a Roma di tutti i frequentatori del 193° corso – che si sta per ultimare – vista la necessità di dover concludere la fase formativa e la conseguente impossibilità ad un impiego pieno ed autonomo nelle attività lavorative sul territorio dei neo colleghi, privi della necessaria esperienza, ha chiesto alle organizzazioni sindacali di valutare la possibilità di attuare una deroga al principio dei quatto anni in sede, consentendo ai soli colleghi residenti a Roma assegnati in altre sedi del territorio nazionale di poter presentare anzitempo istanza di trasferimento per la Capitale.

La risposta del cartello si è articolata su due versanti di confronto: i diritti dei poliziotti, che non possono essere compressi in nessun caso, e quali risorse vengono messe in campo per affrontare l’evento Giubileo.

Per il primo aspetto da tempo avevamo chiesto, e oggi è stato ribadito con forza in risposta alla proposta dell’Amministrazione, di eliminare o quantomeno dimezzare quel termine di quattro anni per essere trasferiti anche in sedi per le quali non ci sono domande sufficienti, che danneggia i colleghi interessati, ma anche la stessa Amministrazione, impossibilitata ad accettarne i desiderata.

Abbiamo rivendicato, inoltre, che sia abolito anche il divieto di presentare domanda prima del termine, osservato in alcune realtà e non in altre, determinando così numerose e gravi sperequazioni: se tale limite non ci fosse stato oggi l’Amministrazione non sarebbe nelle attuali difficoltà.

Viceversa non accettiamo assolutamente soluzioni pasticciate e soprattutto sperequazioni: se si devono potenziare gli organici della Capitale, che già di per se lamenta carenza superiori alla media nazionale, lo si dovrà fare senza penalizzare i movimenti di novembre o i poliziotti a seconda della loro sede di origine.

Per ciò che attiene il Giubileo abbiamo chiesto, prima di esprimere un nostro parere e fermo restando quanto sopra, di conoscere i numeri precisi: quali sono le risorse che il Governo ha messo a disposizione a tal fine, nonché quante unità servono in incremento per la durata dell’evento. Solo quando ci saranno note le risorse economiche disponibili e le esigenze di personale aggiuntivo necessario a Roma in aggiunta a quello ordinario per la sola durata dello svolgimento dell’evento potremo esprimere valutazioni fermo restando che i movimenti di novembre dovranno esserci regolarmente.

Il Dipartimento della pubblica sicurezza ha preso atto della nostra posizione e la riunione è stata aggiornata ad una prossima che si terrà a brevissimo termine sulla base appunto dei numeri precisi e della necessità di tutelare il diritto ad una equa e trasparente mobilità per tutto il personale indistintamente. Noi dalla parte dei Poliziotti, sempre.

Roma, 7 ottobre 2015             La Segreteria Nazionale

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