PA: SIULP, decreto smembramento Forestale antistorico, fuori delega Madia e presupposto per militarizzazione funzione di polizia. Appello al Quirinale per sindacato nei Carabinieri.

Con l’approvazione del decreto con cui ieri il governo ha smembrato il Corpo Forestale dello Stato, prevedendo l’assorbimento nell’Arma dei Carabinieri, si è varato un provvedimento che va ben oltre i limiti che la legge delega prevedeva.

Si sono creati, con esso, i presupposti striscianti per militarizzare la funzione di polizia e si è calpestato il diritto costituzionale di questi poliziotti di associarsi in sindacato che, come ben noto è diritto che gode di tutela di rango costituzionale. Con questa manovra, se non si prevede contestualmente la possibilità di istituire nell’Arma dei Carabinieri il diritto di potersi associare in sindacato, come peraltro più volte ribadito nelle proprie sentenze dalla Suprema Corte Europea per la tutela dei diritti umani in relazione al diritto dei militari di associarsi in sindacato, è evidente che si consumano due pericolose strategie per la sicurezza, la liberta e i diritti dei cittadini del nostro Paese.

La prima riguarda l’attuazione della militarizzazione della funzione di polizia, come in tempo di guerra con conseguente e ovvia compressione dei diritti di libertà dei cittadini; la seconda attiene invece alla militarizzazione “coatta” di lavoratori che godevano del diritto costituzionale di potersi associare in sindacato con evidente e stridente sospensione della carta costituzionale per i poliziotti della Forestale.

Lo afferma in una nota il Segretario Generale del SIULP Felice ROMANO nella quale, nel commentare negativamente la scelta operata con il decreto che prevede lo smembramento della Forestale, preannuncia anche una lettera di appello al Quirinale perché intervenga a garanzia dei diritti costituzionali previsti per i cittadini lavoratori in divisa qual’è quello di potersi associare in sindacato. Detta delega, continua il leader del SIULP, consentiva al Governo la possibilità di una riforma radicale della Forestale senza necessariamente un accorpamento ad altre forze della Polizia.

Questa ipotesi, che per il SIULP era di gran lunga la più ragionevole ed efficace per le esigenze del nostro Paese, non è stata presa nemmeno in considerazione dall’esecutivo.

Il Governo ha infatti predisposto una norma che accorpa la Forestale ai Carabinieri prevedendo, di fatto, lo smembramento. Non solo, è stato previsto anche uno spacchettamento delle competenze, quindi della funzione, atteso che la gran parte dovrebbe andare ai Carabinieri, ma è altrettanto vero che una parte di competenza andrà alla Guardia di Finanza e ai Vigili del Fuoco statuendo che il passaggio ai Carabinieri dei forestali sarà solo su base volontaria.

Tutte queste previsioni, leggendo la delega prevista nella legge Madia, sono fuori dalla delega stessa e quindi contrarie alla volontà del Palamento che, nel conferire detta delega, ha scelto in modo chiaro e incontrovertibile che la riforma si doveva attuare mantenendo unitarietà della funzione e bilanciamento delle risorse per garantire l’attuazione della stessa.

Oggi, sottolinea ancora Romano, con il provvedimento varato fuori dai limiti della delega, tutti i forestali, cosa che peraltro il SIULP auspica, potrebbero scegliere, con le stesse garanzie previste nel caso di transito nell’Arma poiché diversamente ci troveremmo di fronte non ad una forzatura della norma ma in piena violazione della stessa, di transitare nella Polizia di Stato oppure nella Polizia Penitenziaria, entrambe civili e con il diritto ai sindacati. Ebbene in questo caso avremmo la palese violazione della delega e dello spirito che l’ha ispirata in quanto avremmo le funzioni attribuite ai Carabinieri, alla Finanza e ai Vigili del Fuoco mentre tutto il personale, cioè la risorsa primaria che dovrebbe garantirne la continuità, che transita nelle Forze di polizia ad ordinamento civile per garantirsi il diritto costituzionale di continuare ad avere il sindacato.

Per evitare questo, conclude il SIULP, vi sono solo due strade prima che si inneschi l’inevitabile pubblica protesta e il relativo contenzioso con ricorsi anche in sede giudiziaria europea: o si prevede una norma che introduca la sindacalizzazione anche nell’Arma dei Carabinieri, come ribadito dalla C.E.D.U., oppure l’unica scelta da fare è quella di incardinare la Forestale, come Specialità per la tutela dell’ambiente e per la lotta alle ecomafie nell’alveo delle altre specialità della Polizia di Stato garantendo così sia il processo riformatore sia l’unitarietà della funzione.

Ed proprio su questo che faremo appello al Quirinale quale garante dei diritti costituzionali anche per le donne e gli uomini in divisa oltre che delle riforme costituzionali.

Roma 22 gennaio 2016                 La Segreteria Nazionale

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