Il Direttivo Nazionale SIULP, riunito a Roma il 21 settembre 2017

RINNOVA aprendo i propri lavori con un minuto di silenzio, il proprio addolorato, sentito commiato ai due valorosi colleghi che a Ravenna, la notte dello scorso 17 settembre, nell’adempimento del proprio dovere, hanno perso la vita in un tragico incidente, dando prova, ancora una volta, che le donne e gli uomini della Polizia di Stato mettono il senso del dovere e lo spirito di servizio ai cittadini davanti ad ogni interesse personale, fino all’estremo sacrificio; un patrimonio valoriale di cui la cara amica Nicoletta, con umile e diuturno impegno, si è sempre resa testimone, sia tra le file del SIULP, che ha onorato con la sua militanza, sia tra i colleghi a fianco dei quali lavorava, da ultimo il giovane Pietro, che con lei ha condiviso gli ultimi istanti di contagioso entusiasmo per un lavoro che i poliziotti considerano il più bello di tutti, posto che è al servizio dei cittadini e delle Istituzioni democratiche, anche se estremamente pericoloso.

APPROVA la relazione introduttiva e le conclusioni del Segretario Generale Nazionale;

CONDIVIDE la linea di ferma determinazione con la quale la Segreteria Nazionale si è opposta agli striscianti tentativi di svilire il senso di profondo rinnovamento dell’ordinamento e della funzione dell’Autorità civile di P.S., perseguito dal SIULP con il Riordino delle Carriere e suggellato dal legislatore con l’approvazione del Decreto Legislativo n. 95 attuativo del medesimo riordino, che si sono in particolare manifestati con la proposta di reintrodurre elementi simbolici propri della gerarchia militare accampando pretestuose ed apodittiche esigenze di adeguamento agli schemi internazionali. In tal senso ritiene che debba essere compiuto ogni possibile sforzo per realizzare, anche sul piano formale, il pieno riconoscimento del ruolo civile svolto dalla Polizia di Stato iniziando dall’introduzione di nuovi distintivi di qualifica che esaltino, in primis, la funzione svolta; 

RIBADISCE che per il SIULP è imprescindibile che il rispetto dei diritti del personale della Polizia di Stato sia perseguito attraverso la naturale dialettica con l’Amministrazione, tesa a far affermare il rispetto dei presidi disciplinati dalle norme contrattuali e più in generale dagli istituti legislativi previsti dalla normativa a tutela dei lavoratori, senza dover ricorrere in sede giurisdizionale come, purtroppo accade da alcuni anni. In tal senso saluta positivamente l’accoglimento, senza il rircorso in sede di Giustizia amministrativa, di una istanza finalizzata ad ottenere l’aggregazione temporanea prevista dall’art. 42 bis, come naturale effetto dell’azione fatta dalla Segreteria Nazionale che, per ultimo alcune settimane fa, in un’apposita riunione tenutasi in merito aveva preannunciato il ricorso alla CEDU per la grave e pervicace violazione dei diritti umani dei Poliziotti italiani;

STIGMATIZZA pertanto le iniziative con le quali vengono promossi, soprattutto nei mesi di settembre e ottobre di ogni anno come propaganda per il proselitismo, ricorsi collettivi il cui fondamento, talune volte, appare incerto se non addirittura improbabile, in filigrana dei quali si percepisce, in modo lapalissiano, il chiaro scopo di alcune organizzazioni sindacali, sostenute da compiacenti avvocati, interessate solo a recuperare il consenso di colleghi. Questi ultimi, in buona fede, aderiscono a queste temerarie avventure giudiziarie anche perché volutamente invogliati da cifre non troppo importanti per il singolo ricorrente senza essere, però, opportunamente informati che in caso di condanna, come la disamina dei recenti repertori insegna, i Giudici aditi sono ormai inclini a sanzionare la soccombenza con pesanti condanne alle spese, rivalendosi su uno dei ricorrenti e da questo esigendo il pagamento dell’intera somma in virtù del vincolo di solidarietà passiva che incombe sui ricorrenti;

EVIDENZIA pertanto, che fermo restando che in un contesto di ordinarie e proficue relazioni sindacali la tutela giurisdizionale rappresenta l’extrema ratio, nella quale deve sempre essere tenuta in debito conto la conseguenza di una eventuale soccombenza, sia inevitabile il dover constatare come, purtroppo, l’Amministrazione, con inquietante frequenza, se non addirittura in via sistematica, propenda a negare il riconoscimento di fondamentali diritti dei poliziotti, anche in spregio e in stridente dissonanza con le pronunce, univoche e consolidate, della giurisprudenza;

CONFERISCE per tale ragione, ogni più ampio mandato alla Segreteria Nazionale per valutare se, attese le peculiarità dei singoli territori o le specificità delle articolazioni centrali, sia a livello territoriale che in ambito nazionale, si renda opportuno intervenire a sostegno della corretta applicazione degli istituti contrattuali o delle norme che disciplinano il nostro rapporto di impiego, a prescindere dalla circostanza che si tratti di interessi di singoli iscritti o gruppi di colleghi, al fine di azionare davanti alla competente giurisdizione la rivendicazione delle tutele indebitamente negate;

PRESO ATTO che a fronte degli stanziamenti accantonati dal Governo per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2016 - 2018 si prevede, allo stato, un aumento medio mensile lordo pari ad euro 85 circa, ritiene che tale somma debba essere attribuita integralmente alla parte fissa della retribuzione e alle tutele imprescindibili per la sicurezza dei poliziotti. Invita, a tal fine, la Segreteria Nazionale a continuare l’azione di sensibilizzazione dell’esecutivo finalizzata all’irrinunciabile reperimento di risorse ulteriori con le quali dare un tangibile riscontro alla specificità professionale che la legge attribuisce al personale del Comparto Sicurezza. In tale contesto ritiene imprescindibile indicare alla Segreteria Nazionale l’esigenza prioritaria di riconoscere un doveroso apprezzamento ai colleghi impegnati sia sul fronte della polizia giudiziaria che nel controllo del territorio, tenendo anche in considerazione l’importanza e la delicatezza del ruolo che sono chiamati a svolgere gli addetti alle sale operative ai quali è richiesta una sempre maggiore professionalità ed esperienza che allo stato non viene remunerata;

RATIFICA il lavoro svolto dalle Commissioni Statuto, Tesi congressuali e Regolamento Congressuale, i cui risultati dovranno ora essere sintetizzati dalla Segreteria Nazionale, così da essere sottoposti alla discussione del Consiglio Generale, convocato per il 3 e 4 ottobre prossimi a Roma, per la definitiva approvazione;

CONDIVIDE in particolare l’esigenza di adeguare l’Organizzazione al mutato quadro normativo ed in particolare a quanto previsto da: • la modifica dell’Art. 83 della L. 121/1981, che consente ora l’iscrizione alle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato anche del personale in quiescenza senza però riconoscere le piene libertà sindacali che sono da sempre obiettivo prioritario del SIULP; • la novità introdotta dalla Legge di Riordino, con la quale è stata prevista la contrattualizzazione della dirigenza e l’individuazione di una specifica area contrattuale riservata al personale della carriera dirigenziale. Tali circostanze impongono la necessità di riflettere su nuovi modelli organizzativi, senza per questo intaccare il rapporto politico con la CISL che va oltremodo rafforzato anche per l’evoluzione che si dovrà affrontare, attraverso i quali far evolvere l’architettura organizzativa del SIULP. In tal senso ritiene percorribile l’ipotesi che tale esigenza sia soddisfatta anche con la costituzione di nuovi soggetti come il SIULP Dirigenti e il SIULP pensionati, che potrebbero rapportarsi al SIULP con un patto federativo in modo da salvaguardare e rafforzare l’azione unitaria politico e organizzativa dello stesso SIULP, ma con lo scopo di poter svolgere al meglio il ruolo di rappresentanza e quindi di tutela dei colleghi inquadrati in questa nuova area contrattuale o dei colleghi in quiescenza; APPROVA la proposta organizzativa e politica della Segreteria Nazionale di come e quando dare avvio alla fase congressuale prevedendo l’inizio delle operazioni immediatamente dopo il prossimo Consiglio Generale del 3 e 4 ottobre, condividendo la sollecitazione che l’8° Congresso Nazionale debba essere celebrato entro il mese di marzo/aprile 2018.

Roma, 21 settembre 2017

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