Condividiamo l’analisi del Prefetto Gabrielli in merito all’equivoco che si è generato circa l’utilizzo dei militari nel contrasto al crimine e sosteniamo, anche perché il SIULP è tra i primi fautori di questa strategia per abbassare il più velocemente possibile l’attuale età media dei poliziotti che ormai sfiora i 50 anni, la proposta di recuperare il meccanismo di arruolamento dei volontari nelle Forze di polizia come accadeva nel passato.

Oggi, se analizziamo gli ultimi 1000 giorni possiamo affermare che, a fronte di un apparato che impiega quotidianamente circa 300mila unità delle diverse Forze di polizia e dopo ben 550 giorni di gestione di grandi eventi tra i quali Expò e il Giubileo straordinario della Misericordia, l’efficienza del nostro modello, grazie all’indirizzo dell’Autorità Nazionale di P.S. e all’insostituibile coordinamento del Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S., ha dimostrato di essere un’eccellenza al mondo, atteso che nessun incidente si è verificato, anche quando è in una gestione straordinaria.

Non solo, nello stesso periodo tantissimi sono stati i colpi messi a segno contro le varie associazioni di criminalità organizzata e di lotta al terrorismo, così come l’arresto di pericolosi latitanti, che hanno fatto segnare, rispetto ai periodi precedenti, un trend negativo dell’escalation criminale. Pur ritenendo prezioso il contributo offerto dai militari nella vigilanza ai presidi, e di questo anche il SIULP ringrazia per la professionale e preziosa collaborazione, ribadisco che certamente non si può affermare che tali risultati possano essere attribuiti ai circa 8mila militari che sono stati impiegati nella vigilanza fissa di alcuni dei presidi considerati strategici e quindi a rischio o in qualche pattuglia mista.

È quanto afferma Felice ROMANO, Segretario generale del SIULP nel commentare le dichiarazioni del Prefetto Gabrielli durante un convegno sulla cyber security.

Ma oggi, nonostante i risultati positivi raggiunti, le nuove sfide che attendono il sistema sicurezza richiedono un intervento immediato e radicale che non solo ammoderni l’organizzazione e le strategie, che dovranno essere più adulte e più raffinate rispetto alle nuove esigenze che i cittadini manifestano e che le nuove insidie propongono, anche attraverso il cyber spazio, che, attesa la loro complessità, sono tali da non lasciare nemmeno il dubbio che possano essere risolte attraverso la militarizzazione del territorio.

Le risposte di cui abbiamo bisogno sono quelle che devono valorizzare soprattutto le risorse umane poiché esse sono l’unico motore per dare risultati concreti e all’altezza delle aspettative. Ecco perché, conclude Romano, sosteniamo la proposta del Capo della Polizia di riaprire urgentemente l’arruolamento dei volontari come nel passato si faceva con gli Agenti ausiliari.

Questo metodo consentirà di scegliere donne e uomini di 19 anni che, volendo entrare nelle Forze di polizia per servire il Paese, in meno di 12 mesi potranno essere selezionati, formati e inviati sulle strade del nostro territorio per garantire più sicurezza ma anche maggiore libertà.

Roma, 7 dicembre 2016                La Segreteria Nazionale

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