Giovedì scorso, il Consiglio dei Ministri, in attuazione alla delega della Legge Madia, ha approvato lo schema di decreto legislativo relativo al riordino delle carriere del personale del Comparto Sicurezza. Un riordino atteso da oltre 20 anni. Un riordino che arriva quando nessuno lo avrebbe mai detto.

Sono passati poco più di 4 anni quando, con l’insediamento del governo Monti, governo tecnico che doveva salvare il Paese dal rischio default, preannunciò una drastica politica del rigore e soprattutto interventi di tagli sulla spesa pubblica.

Quello fu l’anno in cui quel governo, sotto la spinta della Commissione Europea preannunciò che sarebbe intervenuto per: - tagliare le retribuzioni del pubblico impiego sino al 20%; - possibilità di eliminare la 13^ mensilità per i dipendenti pubblici; - taglio della spesa lineare mascherata dal concetto di spending review; - eliminazione di tutti gli istituti che garantiscono la nostra specificità quali, ad esempio, i 6 scatti sulla buona uscita e sulla pensione, l’aumento di un anno ogni 5 di servizio effettuati, eliminazione della pensione privilegiata ecc. ecc.

Questo era il contesto nel quale il Siulp, pure in un momento di grave crisi ha compreso che ci poteva essere un’opportunità e ha lavorato per ottenere il riordino.

Un riordino necessario per cercare non solo di sanare alcune sperequazioni e disallineamenti esistenti all’interno del Comparto, ma anche indispensabile per cercare di recuperare il grave gap economico determinatosi per effetto del blocco del tetto salariale e soprattutto dei rinnovi del contratto di lavoro.

Un riordino la cui esigenza è stata avvertita e scoperta sul tavolo contrattuale nel 1999 quando, nel definire le intese contrattuali, ci accorgemmo che, pur avendo lo stesso numero di personale in organico con l’Arma dei Carabinieri e pur avendo gli stessi meccanismi di progressione di carriera, la loro retribuzione media era più alta della nostra. In quella sede, nell’analizzare attentamente tutti i settori dei vari ruoli e qualifiche, scoprimmo che l’Arma dei Carabinieri aveva una maggiore concentrazione di qualifiche medio alte rispetto alla Polizia di Stato e che questa “anomalia” era la ragione dei disallineamenti che registravamo e quindi della differenza della retribuzione media a loro vantaggio.

Fu allora che il SIULP richiese ed ottenne il famoso “patto per la sicurezza” all’interno del quale, tra le varie questioni che attenevano alla revisione e alla riorganizzazione del sistema sicurezza nel suo insieme, fu inserita anche la richiesta di avere un finanziamento e la relativa delega per procedere al riordino delle carriere. Il patto per la sicurezza, a nome dell’allora governo, fu sottoscritto con le organizzazioni sindacali dal Vice Ministro dell’Interno in carica On. Marco Minniti.

Di li a poco quello stesso governo stanziò una prima trance di risorse, pari a circa 148 milioni di euro, per alimentare il processo di riordino delle carriere e procedere quindi, nel principio dell’equiordinazione stabilito dal decreto legislativo 195/95 (norma istitutiva del comparto sicurezza e difesa come area automa a livello ordinamentale, contrattuale e previdenziale), al riordino delle carriere con l’obiettivo di eliminare i disallineamenti che avevamo registrato sul tavolo contrattuale e, contestualmente, di sanare le sperequazioni che si erano create con il riordino del 1995 (decreto legislativo 197/95 in attuazione della delega data con la legge 216/92) e ridisegnare un nuovo quadro ordinamentale che desse sfogo alle legittime aspettative dei poliziotti per la loro progressione di carriera, valorizzando ed esaltando l’aspetto meritocratico e della professionalità acquisita attraverso il lavoro svolto nell’ambito del servizio. Il primo finanziamento dei 148 milioni, al fine di sanare una sperequazione che si era creata in danno dei sovrintendenti della Polizia di Stato già ex sottufficiali del Corpo delle Guardie di P.S., fu attinto per fare la medesima operazione che le forze armate avevano fatto con il riallineamento dei marescialli e che portò, nella Polizia di Stato, all’inquadramento di quei sovrintendenti già sottufficiali nella qualifica di ispettore capo del ruolo ad esaurimento.

Dopo questa operazione, le risorse che avanzarono si attestarono a 119 milioni strutturali. Somma questa che era insufficiente per procedere ad un riordino delle carriere che potesse soddisfare le esigenze sia di riallineamento con le altre forze di polizia, sia di eliminazione delle sperequazioni, ma, anche e soprattutto per disegnare un nuovo percorso di carriera che desse sfogo anche alle legittime aspettative dei poliziotti all’epoca in servizio e di quelli che sarebbero arrivati in futuro.

Ecco perché quella delega non trovò applicazione. Il motivo era semplice: insufficienza delle risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo.

E che quelle risorse non fossero sufficienti, ne abbiamo avuto la prova nelle prime ipotesi di riordino che l’Amministrazione ci ha presentato lo scorso anno utilizzando tutti i 119 milioni rimasti. Detta ipotesi, infatti, prevedeva sostanzialmente l’attribuzione di un emolumento alle qualifiche apicali che si concretizzava in 66 centesimi al giorno agli assistenti capo, 88 centesimi ai sovrintendenti capo e 1 euro e 10 centesimi agli ispettori superiori. Oltre questo non conteneva nient’altro.

Perché nient’altro si poteva finanziare con quella somma. Nessuna possibilità di eliminazione dei disallineamenti, nessuna possibilità di accorciare la permanenza nelle qualifiche per arrivare a prendere il prima possibile la maggiore retribuzione possibile per più tempo possibile, per salvaguardare anche la parte previdenziale dopo la riforma che avevamo avuto nel 1997 (decreto legislativo 165/97) che chiudeva l’intervento penalizzante in materia previdenziale già operato con la legge finanziaria del 1994, la n. 724 (che abbassava il rendimento annuo da 3,60% al 2%) e la riforma Dini che aveva introdotto il sistema contributivo in luogo di quello retributivo, sino a quel momento vigente (per il comparto sicurezza e difesa il passaggio avviene dopo l’emanazione del richiamato decreto legislativo 165/97).

Ecco perché, premettendo che chi mi conosce sa che non è mio costume fare polemiche sterili o il delatore verso altri, oggi non posso esimermi dal sottolineare il fatto che, chi in questi giorni sta definendo il risultato raggiunto come una cosa negativa, nonostante sia attuato con un miliardo di euro (vedasi tabella a seguire) a differenza dei soli 119 milioni disponibili nel 2001, era pronto, allora, ad accettare quel riordino con i soli 119 milioni definendolo un risultato epocale. Inutile sottolineare che il governo dell’epoca non era sostenuto da una maggioranza come quella dell’attuale e del precedente governo.

Schema delle risorse per il riordino

   2017  dal 2018
 disponibili

119 + 119 M € L. 350/2203 

33 M € risparmi FP

50 - 70 M € risparmi FA

 119 M € 

28 M € risparmi FP

50- 70 M € risparmi FA

 da bil. 2017

 480 M € Bonus 80 €

230 M € Riordino

 480 M ex Bonus 80 €

300 M € Riordino

   Totale a regime 977 Milioni €

 

Come facilmente riscontrabile, chi allora sosteneva che il riordino andasse comunque bene, nonostante il risultato fosse veramente misero sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo di sviluppo di carriera e di eliminazione dei disallineamenti, considerato che non era possibile nemmeno ipotizzare qualcosa del genere, oggi, a fronte della ingente somma ottenuta dal SIULP, insieme alle altre OO.SS. del cartello, sostiene che questo riordino è una truffa. Chi sostiene questo, sono gli stessi che all’ora volevano firmare a tutti i costi e che oggi, forse per un lapsus freudiano si autodefiniscono pinocchio.

Non vogliamo commentare le definizioni che gli altri si attribuiscono da soli (noi diciamo giustamente), ma, come si può non sottolineare che il personaggio di pinocchio ci porta subito alla mente quel simpatico burattino, che oltre ad essere inconcludente e anche un poco ciuchino, era infatti abituato a dire bugie. E che si dicano bugie è facilmente riscontrabile dalla lettura delle singole voci dello schema che abbiamo pocanzi riportato e che riassume, non solo il totale delle risorse, ma anche la distinta delle singole voci. Nelle stesse, infatti, è facile notare come vi siano anche quelle relative agli 80 euro.

Il governo, con l’ultima legge di stabilità, piaccia o non piaccia le ha destinate sul fondo che alimenta il riordino e così facendo ha voluto sottolineare la necessità di salvaguardare i redditi più bassi (leggasi agente-assistente) anche con l’attuazione del riordino stesso. Questo uno dei motivi, insieme a quello della necessità che nessun collega restasse fuori dai benefici di questo riordino, è stato il motivo della riparametrazione.

Tralascio ogni commento su questi "pinocchio" che prima hanno definito gli 80 euro come una bufala, asserendo che non ce li avrebbero mai dati, poi come una truffa da lavoro nero, perché non erano né liquidabili e né pensionabili e, in ultimo, quando il governo li ha stanziati sul fondo del riordino proprio perché venissero “stabilizzati” (ovvero renderli utili anche ai fini della pensione e della liquidazione), hanno intervallato queste loro affermazioni con performance alquanto plateali, e io aggiungo anche surreali, attraverso le quali in modo goffo hanno tentato di assumersi il merito di questo risultato, constatato il generale e diffuso gradimento espresso da tutti i colleghi per questo incremento retributivo che, dopo i 7 anni di duro sacrificio determinati dal blocco del tetto salariale e di quello delle procedure contrattuali, finalmente invertiva la tendenza e cominciava a far crescere la loro retribuzione. Ma il simpatico burattino si sa, come i libri e la stessa cinematografia ci hanno insegnato, non si smentisce mai.

Giacché, o fa finta di non comprendere, e questo sarebbe assai grave atteso il mandato che gli è stato conferito e la responsabilità che discende da questo mandato che i colleghi gli hanno dato, oppure non capisce veramente, e questo è altrettanto grave.

Quello che voglio evidenziare è la totale irresponsabilità del simpatico burattino nel sottacere ai colleghi che, se non si fosse chiuso il riordino, i poliziotti non solo avrebbero perso le opportunità di avanzamento in carriera di cui appresso dirò, ma avrebbero perso anche il beneficio degli 80 euro che il governo ci aveva concesso grazie al lavoro incessante del SIULP e del cartello, finalizzato a far riconoscere concretamente ed economicamente, non solo la nostra specificità ma anche il lavoro quotidianamente svolto per garantire la sicurezza al nostro Paese.  

Giacché, delle due l’una: o il burattino è ciuchino, e allora è meglio che smetta di fare il birichino (anche perché è ormai noto a tutti e ha esaurito ogni credito di credibilità), oppure mente e lo fa per fini esclusivamente personali che nulla hanno a che vedere con la tutela dei poliziotti. Semmai può essergli utile solo al raggiungimento di qualche scranno.

Non voglio condizionare il giudizio dei colleghi, ma avendo la responsabilità per il SIULP di informarli puntualmente, di dargli cioè tutti gli elementi attraverso i quali, partendo da quello che sono oggi e dalle prospettive di carriera che oggi avrebbero, siano in grado di valutare i benefici che il riordino porterà sia in termini di sviluppo di carriera, non solo a regime ma soprattutto nella fase transitoria, che in termini di vantaggi economici.

La sotto riportata tabella, che contiene i valori economici dell’operazione di riparametrazione, indica, per ogni qualifica, il valore degli attuali parametri retributivi (che nella migliore delle ipotesi avrebbero avuto un incremento solo per l’effetto del rinnovo del contratto), l’incremento del numero dei parametri che il riordino comporterà, il nuovo parametro che sarà attribuito ad ogni singola qualifica con il relativo importo annuo lordo complessivo, derivante dall’incremento lordo detratti gli oneri a carico dell’Amministrazione, nonché il beneficio netto che spetterà ad ogni qualifica differenziando gli importi a seconda che la tassazione a carico del dipendente sia del 38 o del 27%, che dimostra in modo concreto come in realtà con la parametrazione e il nuovo stipendio che si va a maturare, è come se i colleghi avessero ottenuto una promozione alle qualifiche superiori.

 0001

Pur esimendomi dall’esprimere giudizi sull’evidente risultato economico, (basti solo pensare come l’agente di oggi domani con la riparametrazione avrà un parametro stipendiale superiore a quello dell’attuale agente scelto e quasi come quello dell’attuale assistente, il che significa che l’attuale agente è come se avesse avuto una promozione ad agente scelto e quasi ad assistente), è innegabile il risultato che il riordino realizza rispetto alla situazione attuale, così come lo sono i benefici economici che i colleghi ne trarranno. Tale incremento consentirà un recupero del potere di acquisto delle retribuzioni che, con questa operazione, consentirà di guadagnare circa il 7,36% di valore sull’attuale retribuzione. Allo stesso si aggiungerà il beneficio che deriverà dal rinnovo del contratto di lavoro che, stante l’accordo sottoscritto il 30 novembre 2016 tra il governo e le parti sociali (il quale ha previsto un incremento lordo a regime pari ad 85 euro medi ai quali, per il comparto sicurezza, si dovrà aggiungere anche il valore della specificità), dovrebbe comportare un ulteriore beneficio sulle retribuzioni pari all’incirca ad ulteriori 5 punti percentuali.

Come si può notare dalle tabelle, tutte le qualifiche, per effetto della riparametrazione, è come se avessero avuto un avanzamento verso l’alto anche se l’avanzamento si riferisce solo all’aspetto economico considerato che le progressioni in qualifica sono disciplinate nello stesso riordino dalla nuova architettura costruita che ha ridotto i tempi di permanenza nelle singole qualifiche per raggiungere quella apicale del proprio ruolo introducendo, peraltro, un nuovo sistema a regime che risulta assai più vantaggioso rispetto a quello attuale. A tutto ciò, ovviamente ci sono i percorsi accelerati e semplificati previsti dalla fase transitoria.

Tali benefici (nonostante l’ostracismo del burattino ciuchino) non solo è evidente e di facile comprensione ma evidenzia un altro elemento incontrovertibile. Questi benefici oggi potevano essere possibili solo attraverso la progressione di carriera che richiede la maturazione dell’anzianità prevista che, nel caso dell’agente ad esempio, equivale a 5 anni per il raggiungimento del parametro dell’agente scelto, più ulteriori 2 anni, considerato che con questo aumento parametrale, la posizione economica dell’attuale agente, dopo il riordino, va a collocarsi a metà tra l’agente scelto e l’assistente. Ovviamente, come dimostra il grafico, lo stesso ragionamento vale per tutte le altre qualifiche e per alcune è ancora più consistente. Altro che truffa!!!

L’unica truffa che io intravedo è quella che risiede nel tentativo pernicioso di chi, per accontentare qualche parte politica (magari in cambio di una candidatura sicura …) voleva far saltare il banco e far perdere ai colleghi, non solo questi benefici economici ma anche le opportunità di carriera che il riordino contiene. Infatti, il riordino che si è appena chiuso con l’approvazione del decreto legislativo, non è per quanto apprezzabile, solo un’operazione economica. Il riordino che abbiamo appena contribuito a chiudere, come tutti i riordini (con la consapevolezza che si può fare sempre di più e meglio avendo però condizioni migliori) è un intervento che incide soprattutto sulle modalità di progressione di carriera e che salvaguarda, nella fase transitoria, anche chi essendo già in servizio e non avendo alcuna opportunità di poter progredire con l’attuale normativa risulta sperequato rispetto ai propri omologhi delle altre forze di polizia e anche ai colleghi che, in passato, hanno beneficiato del riordino (tra cui per sua stessa ammissione ritroviamo anche pinocchio).

Prima di entrare nel merito delle opportunità che il riordino consentirà, ritengo opportuno fotografare l’attuale situazione dalla quale emerge la quasi impossibilità di avere opportunità di progressione in carriera secondo il vigente sistema. Attualmente nella Polizia di Stato sono in servizio le seguenti unità suddivise per i ruoli esistenti: 

  • DIRETTIVI, età media 44: 2.299 in servizio del ruolo ordinario rispetto ai 1.980 previsti, mentre dei 1.300 del ruolo direttivo speciale previsti (per un totale di 3.280 complessivi) risulta un deficit in organico di 981 unità;
  • ISPETTORI, età media 50: 10.069 in servizio a fronte dei 23.664 previsti in organico, con una carenza di 12.931 unità;
  • SOVRINTENDENTI, età media 48: 20.000 previsti a fronte dei 16.902 in servizio, con una carenza di 3.098 unità;
  • AGENTI E ASSISTENTI, età media 41: 67.624 in servizio a fronte dei 59.660 previsti con un sovrannumero di 7.964 (dei 67.624 in servizio ben 42.931 sono assistenti capo).

Secondo la descritta situazione degli organici e la normativa che presiede il passaggio tra una qualifica e l’altra, ovvero tra un ruolo e quello superiore (tutti a concorso, anche se per gli assistenti capo il concorso nel limite del 60% dei posti è per soli titoli senza la garanzia della sede), emerge con chiarezza che senza questo riordino, degli attuali 42.931 assistenti capo, soltanto 1.859 (ovvero il 60 % delle 3.098 unità che mancano nei sovrintendenti) avrebbero avuto l’opportunità di passare vice sovrintendenti senza alcuna garanzia certa della sede.

Non solo: questo passaggio sarebbe avvenuto comunque attraverso concorsi scaglionati rispetto alle annualità, riferite alle vacanze determinatesi al 31 dicembre dell’anno precedente e senza la garanzia della sede, in un periodo abbastanza lungo a differenza di quello più breve che consentirà il riordino per la totalità degli assistenti capo.

I restanti 41.072, senza il riordino, non avrebbero mai avuto l’opportunità di essere promossi sino a quando non si registravano nuove vacanze di organico per effetto dei pensionamenti. Pensionamenti che, stante l’età media dei sovrintendenti, si verificherebbero non prima di 10/12 anni.

Insomma, se non ci fosse stato il riordino di tutti gli attuali assistenti solo quel piccolissimo numero che abbiamo indicato avrebbe avuto la possibilità di transitare nel ruolo dei sovrintendenti in un periodo di 10/12 anni. Con il riordino, invece, bel 17.000 assistenti capo circa accederanno al ruolo dei sovrintendenti in soli 5 anni.

Per i sovrintendenti, invece, le opportunità, stante la normativa attuale prevista dal dpr 335/82, che statuisce passaggi solo su base concorsuale con prova scritta e orale, pur registrando una maggiore opportunità atteso il numero di vacanze in organico nel ruolo degli ispettori, superiore a quelle esistenti nei ruolo sovrintendenti, considerato che negli ispettori la vacanza complessiva ammonta a 12.931 unità e che la normativa prevede che ai sovrintendenti siano destinate solo il 30% del 50% delle vacanze complessive da coprire con i concorsi interni, stante anche la difficoltà dell’Amministrazione nel bandire e portare a compimento le fasi concorsuali, è ancora più evidente come senza il riordino, i sovrintendenti avrebbero avuto poche e complesse possibilità per entrare nel ruolo degli ispettori.

Con il riordino, invece, nella fase transitoria con procedure semplificate che prevedono concorsi solo per titoli e la garanzia della sede a tutti, gli attuali sovrintendenti entreranno a domanda gradualmente, a partire da quest’anno, tutti nel ruolo degli ispettori fatta eccezione quelli che non lo vorranno o che cesseranno dal servizio.

Medesima sorte per i sostituti commissari, ed in particolare, per quelli provenienti dagli ispettori ante riforma del 1995, considerato che l’Amministrazione non ha mai dato attuazione al ruolo speciale oltre che per la loro elevata età anagrafica. In merito, per questi ultimi, nulla avrebbe giovato anche la sentenza del Consiglio di Stato, che ha condannato l’Amministrazione a bandire i concorsi per l’accesso al ruolo speciale, atteso che la stessa prevede l’obbligo per l’Amministrazione di bandire i concorsi per il ruolo speciale secondo le procedure e le modalità contenute nel dpr 334/2000 (sostenere gli esami scritti e orali previsti dal concorso e una volta superato lo stesso, andare a frequentare il corso di formazione per poi accedere alla qualifica di vice commissario del ruolo speciale).

È lapalissiano che una siffatta procedura, stante l’età elevata dei colleghi, ed in particolare quelli del 1°, 2° e 3° corso, non consentirebbe loro di poter effettuare il concorso, vincerlo e completare il corso di formazione per l’acquisizione della qualifica di vice commissario considerato il fatto che nel frattempo sarebbero già cessati per limiti di età.

Un quadro, quello appena delineato, impietoso ma fedele alla triste realtà nella quale ci troviamo. Un contesto che dimostra le difficoltà nelle quali i poliziotti si trovano rispetto alle opportunità di carriera per effetto della legislazione vigente e per le gravi colpe dell’amministrazione considerato i ritardi accumulati nel bandire i concorsi.

Non solo: insieme a queste difficoltà, senza il riordino, permarrebbero anche i tempi lunghi per la progressione nell’ambito delle qualifiche dei singoli ruoli che, ovviamente, altre ad aumentare i tempi per le eventuali opportunità di carriera, aumentano anche i danni sul versante previdenziale. Questo, in sintesi lo scenario senza il riordino. Questo il percorso da dove siamo partiti per giungere alla definizione del riordino in attuazione della delega e per investire le risorse che abbiamo ottenuto per dargli attuazione. Cosa accadrà domani con il riordino.

Partiamo da quello che sarà previsto a regime.

Stabilizzazione degli 80 euro con benefici sulla pensione e sulla liquidazione attraverso un meccanismo di decontribuzione degli accessori, anche fissi e ricorrenti, che unitamente al valore della riparametrazione, consentirà a partire dagli Agenti di percepire almeno 80 euro netti mensili.  

Per dimostrare l’utilità della stabilizzazione degli 80 euro abbiamo elaborato una tabella, riportata di seguito, nella quale sono indicati due ipotesi di percorsi economici, ovviamente influenzati dalle opportunità di carriera (infatti nella prima parte ci fermiamo alla qualifica di sovrintendente attese le difficoltà e i tempi più lunghi per progredire in carriera previsti dall’attuale normativa, mentre per la seconda ipotesi, l’esempio riporta fino a sovrintendente capo atteso che il riordino consentirà facilmente di raggiungere la qualifica di sovrintendente capo attesa l’unificazione della carriera agenti assistenti e sovrintendenti), specificando che nella prima ipotesi è riportato l’ammontare complessivo della retribuzione ipotizzando che il bonus degli 80 euro si possa mantenere per 34 anni consecutivi (cosa ovviamente impossibile), mentre nella seconda riportiamo l’ammontare complessivo con la stabilizzazione degli 80 euro che produrranno benefici sulla pensione e sulla liquidazione.

Esempio tra mantenimento bonus e stabilizzazione degli 80 euro con riordino

0001 1

Dall’esame delle due ipotesi emerge che vi sarebbe, nel caso della stabilizzazione, un gap di soli 3.243 euro in meno sull’ammontare complessivo della retribuzione percepita nei 34 anni (ovvero 95 euro in meno l’anno), rispetto alla ipotesi di mantenimento del bonus, ma con una pensione e una liquidazione nettamente superiore. Ampliamento dell’organico del ruolo Sovrintendenti da 20.000 a 24.000 (più 4000 unità) e quello degli Ispettori di altre 537 unità.

Possiamo dire che grazie a questo riordino, finalmente, vi sarà una emancipazione sotto il profilo professionale e culturale atteso che, come dal SIULP richiesto, l’accesso ad Agente domani richiederà il diploma di scuola media secondaria e avverrà attraverso concorsi aperti alla società civile per l’80% dei posti messi a bando. Inoltre, abbiamo dato finalmente diritto di cittadinanza al titolo accademico della laurea breve per l’accesso alla qualifica di Vice Commissario della nuova carriera dei commissari che, peraltro, avverrà esclusivamente dall’interno.

Il restante 20% dei posti per Agente, invece, sarà appannaggio, come è giusto che sia, dei giovani che hanno scelto di effettuare il servizio in ferma volontaria nelle Forze armate. E’ stata operata la riparametrazione secondo la tabella riportata in precedenze in modo da recuperare il gap di potere di acquisto accumulato durante il periodo di blocco delle procedure contrattuali.

Sono stati accorciati i tempi di permanenza nelle qualifiche per gli avanzamenti tra una qualifica e l’altra, al fine di accelerare il raggiungimento della qualifica apicale con la maggiore retribuzione:

  • di 1 anno per gli Assistenti Capo (da 15 a 14);
  • di 4 anni per i Sov.ti (da 14 a 10):
  • di 7 anni per gli Ispettori (da 32 a 25).

Il tutto, in modo da garantire di arrivare prima a prendere il più possibile per più tempo possibile anche ai fini previdenziali.

Abbiamo unificato il percorso di carriera da Agente a Sovrintendente Capo con salvaguardia della sede (il riordino prevede che il 70% delle vacanze che si registreranno nell’organico dei sovrintendenti di ogni annualità sarà destinato agli Assistenti Capo, con concorso solo per titoli - come il concorsone -, a cui si accede previa presentazione della domanda).

Il restante 30%, sarà riservato agli Agenti e Assistenti che, non avendo problemi a cambiare sede, effettueranno una selezione concorsuale dopo almeno 4 anni di servizio e con frequenza di un con corso non superiore a tre mesi.

È stato previsto che al termine dei due anni di corso di formazione per l’accesso alla qualifica di Vice Ispettore più un anno di tirocinio applicativo (al quale si accede previo concorso pubblico a cui si può partecipare con il diploma di scuola media secondaria sul 50% dei posti messi a concorso e riservati alla società civile - dai quali detrarre un sesto riservato ai Sovrintendenti con il titolo di studio - mentre, per il restante 50%, tramite concorso interno al quale si può con almeno 5 anni di servizio e il titolo di studio), i colleghi neo Vice Ispettori conseguano il titolo della laurea breve durante il corso.

Titolo accademico che consentirà agli stessi, senza limiti di età o di permanenza minima nella qualifica, di poter partecipare al concorso per accedere alla qualifica di Vice Commissario della nuova carriera direttiva. È stato istituito il nuovo ruolo degli Ispettori a vocazione direttiva.

Questo significa che la funzione di vice dirigenza negli uffici nei quali non è presente un secondo funzionario oltre al dirigente spetterà ai Sostituti Commissari.

Per l’accesso alla nuova carriera dei funzionari è stato previsto:

  • un concorso pubblico per l’ingresso dall’esterno riservato ai titolari di laurea magistrale o specialistica con una riserva del 20% dei posti per gli appartenenti alla Polizia di Stato, in possesso del medesimo titolo di studio, di cui la metà riservata agli appartenenti al ruolo degli ispettori e l’altra metà a tutto il personale con il medesimo titolo di studio. Dopo la frequenza del corso biennale il vincitore del concorso assumerà la qualifica di Commissario Capo;  
  • l’alimentazione esclusiva dal ruolo degli ispettori, che sono in possesso della laurea breve, per l’accesso alla qualifica di Vice Commissario, previa frequenza di un corso di un anno, con la previsione di una riserva del 20% dei posti che saranno messi a concorso per i Sostituti Commissari.

È stata effettuata, come storicamente rivendicato dal SIULP, la dirigenzializzazione e contestuale contrattualizzazione degli attuali direttivi e dirigenti, a partire da tutti i Commissari Capo in servizio all’atto dell’approvazione del decreto del riordino che entreranno anche in sovrannumero, attraverso la costituzione di una unica area a vocazione dirigenziale che prevederà un’autonoma alimentazione delle risorse occorrenti per il rinnovo contrattuale.

Il contratto, fermo restando la disciplina delle retribuzioni secondo le previsioni di cui alla Legge 121/81, riguarderà le indennità accessorie e tutti gli istituti normativi ivi compresi i percorsi di carriera. In ultimo, è stata introdotta una norma di salvaguardia che prevede che tutti coloro i quali sono vincitori dei concorsi già banditi, precederanno in ruolo il personale che dovesse assumere la stessa qualifica attraverso le procedure semplificate previste dalla fase transitoria del riordino (concorso a 1400 posti per Vice Ispettore, riservato agli interni, e quello a 320 posti riservato agli esterni) anche se il corso di quelli provenienti dalla fase transitoria dovesse terminare prima.

Per il concorso interno per ispettore, inoltre, è stata concordata con l’Amministrazione la salvaguardia della sede così come per quelli che proverranno dal ruolo dei Sovrintendenti con le procedure della fase transitoria.

Fase transitoria

Nella fase transitoria, dal 2017, cominceranno i primi concorsi, solo per titoli e con garanzia della sede, riservati agli attuali Sovrintendenti Capo che ne faranno domanda per l’accesso alla qualifica di Vice Ispettore.

Durante la fase transitoria, grazie anche il principio dei vasi comunicanti (Sostituti che vanno nella carriera dei funzionari ovvero per i pensionamenti che si registreranno) tutti gli attuali Sovrintendenti avranno l’opportunità di partecipare al concorso per titoli per accedere al ruolo ispettori.

Analogamente, da giugno 2017, è previsto che gli Assistenti Capo, previa presentazione della domanda, faranno un corso di formazione, in modalità e-learning, per un periodo non superiore a tre mesi e acquisiranno la qualifica di Vice Sovrintendente.

A tal proposito, la fase transitoria consentirà che tutti gli attuali 42.000 Assistenti Capo in servizio ad oggi, fatta eccezione i circa 21.000 che andranno in pensione, potranno diventare Vice Sovrintendente.

Circa 17.000, nei primi 5 anni mentre nei successivi cinque anni lo diventeranno altri 4000.

Tutti questi Colleghi avranno la garanzia della sede. Sempre nella fase transitoria, è stato previsto il richiesto intervento a sanatoria per la mancata attuazione del Ruolo Speciale.

A tal proposito è stato richiesto che tutti gli attuali Sostituti Commissari provenienti dagli Ispettori ante riforma del 1995, a domanda, abbiano accesso per titoli al Ruolo ad esaurimento dei Commissari, con un corso di breve durata e l’acquisizione, al termine dello stesso, della qualifica di Commissario. Su tale richiesta, sempre nella fase transitoria è previsto che i restanti sostituti Commissari, sempre a domanda possano accedere alla qualifica di Vice Commissario della nuova Carriera dei funzionari con procedura concorsuale.

Da quanto appena esposto, oltre ai benefici economici illustrati e succintamente riportati nelle tabelle, nella fase transitoria, partendo dagli Assistenti Capo che diventeranno Vice Sovrintendenti, i Sovrintendenti che diventeranno Vice Ispettori e i Sostituti Commissari che andranno nel ruolo ad esaurimento dei commissari, circa 40.000 poliziotti beneficeranno di tale fase per passare dal proprio ruolo a quello superiore.

Cari Colleghi, nello scusarmi per la lunghezza di questo editoriale, ma sono certo che sarò compreso e giustificato attesa l’attenzione che c’è sulla materia carriere, ho necessità di chiedervi ancora qualche minuto in più della vostra attenzione. Spero di aver illustrato in modo concreto e chiaro quali saranno i benefici economici che il riordino porterà sulle nostre retribuzioni e pensioni oltre a tutte le opportunità di avanzamento che garantirà, a cominciare da quelle previste nella fase transitoria ma anche per le generazioni future.

Non solo, sempre con spirito di servizio, abbiamo cercato di garantire anche quei Colleghi che, per motivi di limite di età o per scelta, cesseranno dal servizio nella fase transitoria o a partire da quest’anno.

A questi, grazie alla riparametrazione, abbiamo cercato di garantire gli stessi benefici che avrebbero avuto con il riordino. Agli stessi infatti, grazie al beneficio della parametrazione, cesseranno dal servizio come se avessero raggiunto non solo la prima qualifica del ruolo immediatamente superiore, ma in alcuni casi, addirittura quella apicale del ruolo immediatamente successivo al proprio, ovvero quella iniziale di due ruoli più su.

In ultimo, proprio per non dimenticare nessuno, abbiamo previsto anche un meccanismo attraverso il quale, aumentando l’ultima mensilità percepita, tutti i Colleghi che sono cessati dal 2.1.2011 al 31.12.2014, e che per effetto del blocco del tetto salariale non hanno potuto godere dei benefici economici maturati il quel periodo sulla loro pensione, e che concernono le promozioni, gli scatti gerarchici o quelli previsti per le qualifiche apicali, abbiano la possibilità di rivalutare la propria pensione versando le somme dovute attraverso il meccanismo della trattenuta alla fonte nei limiti previsti dalle normative vigenti.

Ecco Colleghi, questo è il risultato di tre anni di duro lavoro e costante impegno. Impegno a tutelare la nostra specificità sul fronte delle pensioni, sull’ottenimento della delega e delle risorse necessarie per dare attuazione al riordino e per far crescere le nostre retribuzioni. Non sono mancati, vi garantisco i nemici a questa nostra attività, interni ed esterni.

Qualcuno dall'interno, tradendo il mandato ricevuto per fini personali o perché non ha veramente capito le opportunità che si presentavano, (forse perché distratto da telecamere e ortiche che gli davano prurito) ha cercato di ostacolare, distrarre, frenare e persino bloccare il cammino che ci ha portato a questo risultato, fortunatamente senza riuscirvi. Altri dall'esterno le hanno tentate tutte, ma proprio tutte perché i poliziotti non ricevessero questi benefici economici e di opportunità di carriera.

Noi abbiamo continuato a lavorare. Lo abbiamo fatto con spirito di servizio e con la convinzione che ogni beneficio in più che perviene ai Colleghi è per noi motivo di orgoglio e sprono a continuare per migliorare sempre più le condizioni di vita e di retribuzione dei poliziotti. Ora, senza sosta, mentre vigileremo sulla corretta attuazione della fase transitoria, ci dedicheremo immediatamente al rinnovo del contratto di lavoro che dovrà portare ulteriori benefici economici ma, soprattutto maggiori tutele normative per garantire la nostra incolumità, la nostra professione e la nostra salute.

Su tutto il resto, consapevoli che questo riordino non accontenterà tutti come sempre è stato, ma nella certezza che comunque abbiamo raggiunto un ulteriore tappa per migliorare le nostre retribuzioni e per avere maggiori possibilità di soddisfare le nostre aspettative di carriera, ora la parola passa a Voi per dare il giudizio che riterrete di dover attribuire a questi risultati. Nel ringraziare tutti per aver riconfermato il consenso al Siulp che anche quest’anno si attesta quale primo Sindacato della Polizia di Stato, ancora in costante crescita rispetto gli anni scorsi, in attesa di darvi quanto prima anche l’esito dei benefici del rinnovo del contratto di lavoro vi auguro buon lavoro a tutti.

Roma, 25 febbraio 2017                 Felice ROMANO, Segretario Generale SIULP

 

Weather

current

Chi è online

Abbiamo 429 ospiti e nessun utente online

Convenzioni

Convenzioni Siulp

modello 730

futura vacanze

Asso Cral

Save
Cookies user prefences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Read more
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accept
Decline
Unknown
Unknown
Accept
Decline