Non esistono motivi o ragioni che possano consentire, a chicchessia, di commettere il reato di istigazione a delinquere per supportare le proprie ragioni.

Il furgone bianco con i due manichini vestiti da poliziotti, nella fattispecie rappresentati come appena investiti dall’auto, non solo è macabra, di pessimo gusto, una vera e propria “porcata” come qualcun altro l’ha già definita che qualifica tutti coloro i quali avendola vista non ne prendono immediatamente le distanze, a partire dagli organizzatori della manifestazione rispetto ai quali, se non già provveduto d’ufficio da parte della Questura di Torino, il SIULP sicuramente presenterà un esposto alla Procura del capoluogo piemontese affinché si perseguano tutti coloro i quali si sono resi protagonisti o complici di questo grave fatto che istiga le persone a commettere un reato, quello dell’investimento dei poliziotti, che peraltro è stato appena definito dal nostro ordinamento come reato specifico di omicidio stradale.

Ancora più grave e imperdonabile il commento che qualcuno degli organizzatori o dei simpatizzanti di questa manifestazione hanno fatto allorquando sotto quella foto hanno digitato: “OPS, incidente ….”.

Una vera e propria barbarie che non può restare impunita. Lo afferma Felice Romano Segretario Generale del Siulp nel commentare l’immagine del furgone pubblicata sul sito diarioditorino.it che nella giornata di ieri era presente durante la sfilata del “cannabis parade” svoltasi a Torino.

La cosa che più ci amareggia, sottolinea il leader del Siulp, è che dei giovani e delle donne possano utilizzare rappresentazioni così macabre di disprezzo della vita di chi si adopera anche per la loro sicurezza, ritenendo il tutto giustificato solo per ottenere che un fatto oggi ritenuto reato debba essere depenalizzato e legalizzato.

La considerazione più amara va nei confronti di tutte quelle donne che hanno partecipato a questa manifestazione e che non hanno preso ancora le distanze, senza se e senza ma, da questa indicibile e vergognosa rappresentazione.

Lo sottolineo, continua Romano, perché sono stato sempre convinto che l’amore delle mamme è universale e non etichettabile.

Oggi, con questa rappresentazione, si è voluto dimostrare che le mamme dei poliziotti non hanno gli stessi diritti di madre di tutte le altre donne. Questo è un fatto raccapricciante che non può appartenere a nessun membro di una società civile.

Per questo conclude il leader del Siulp chiederemo alla Questura di Torino se hanno riferito alla competente Autorità Giudiziaria contro tutti coloro che si sono resi responsabili di questo episodio ritenendolo, senza alcun dubbio, una palese manifestazione di istigazione a delinquere.

Auspicando che il silenzio assordante dei rappresentanti delle Istituzioni cessi immediatamente su questa triste e macabra vicenda, qualora la questura di Torino non abbia provveduto sarà il Siulp a fare un esposto all’Autorità Giudiziaria sul fatto.

Roma, 30 aprile 2017              La Segreteria Nazionale

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