Riportiamo il testo della circolare nr. 13996 del 27 giugno u.s. a firma del Capo della Polizia Pref. Franco Gabrielli. "Le impegnative sfide poste dal contesto geopolitico interno ed internazionale richiedono la predisposizione di progetti formativi che garantiscano livelli di qualificazione professionale sempre più elevati, per consentire agli operatori della Polizia di Stato di fornire una risposta adeguata anche in situazioni di elevato rischio.

Nella consapevolezza che solo attraverso un'efficace formazione è possibile elevare gli standard di sicurezza della collettività e degli operatori di polizia accanto all'impulso impresso alla formazione di base. la Direzione Centrale per gli Istituti d· Istruzione ha avviato un ulteriore approfondimento sui corsi specialistici, nell'obiettivo di attribuire a quest'ultima macro area un rinnovato assetto e renderla sempre più funzionale alle esigenze degli Uffici, valorizzando le professionalità formate ed ottimizzandone le competenze.

Per i corsi di base, è stato strutturato un progetto formativo che, nel lungo periodo, attraverso l'arricchimento dei contenuti somministrati (tecniche di antiterrorismo, consultazione della banca dati SDI, formazione per i lavoratori), consenta di disporre di operatori che, all'atto dell'immissione in servizio siano già in possesso di alcune conoscenze specialistiche, evitando, laddove possibile, che il personale venga successivamente avviato alla frequenza di percorsi formativi di II livello.

Con riguardo ai corsi di specializzazione, ed in particolare alla formazione degli istruttori di tiro e di tecniche operative, è stato effettuato un monitoraggio volto a veriftcame la presenza presso le articolazioni centrali e territoriali, constatarne il livello di aggiornamento nelle rispettive qualifiche al fine, anche, di stimolare un rinnovato interesse del personale a partecipare alle previste sessioni di aggiornamento professionale.

Dalla ricognizione effettuata è emerso, tra l'altro, che dei circa 1280 istruttori di tiro già qualificati il 48% ha un'età compresa tra i 50 ed i 60 anni e solo il 7% ha un'età compresa tra i 28 e i 39 anni; situazione pressoché analoga è stata registrata per i circa 730 istruttori di tecniche operative di cui il 40% ha oltre 50 anni e l' 11% ha un 'età compresa tra i 28 ed i 39 anni.

I risultati di tale analisi hanno reso, pertanto, necessario l'incremento, già dal corrente anno, del numero dei relativi corsi di qualificazione - ne sono stati organizzati tre per ciascuna delle due tipologie citate - fermo restando che sulla pianificazione complessiva incide la durata del percorso formativo di tre mesi, non comprimibile per la delicatezza della relativa specializzazione. Tale progettualità che si ripeterà negli anni, utile ad assicurare, nel tempo, il turn over del personale specializzato nelle qualifiche, richiede necessariamente la sinergica partecipazione degli Uffici/Reparti interessati, a cui è affidata l'individuazione delle unità da avviare ai corsi, attraverso un'attenta opera di valutazione, coinvolgimento delle risorse umane e sensibilizzazione al progetto.

La Direzione Centrale di riferimento, considerate le criticità connesse all'individuazione di dipendenti in possesso dei requisiti richiesti per la partecipazione ai corsi di abilitazione alle predette qualifiche, è orientata ad agevolarne l'adesione e, in tale ottica, sta valutando di procedere all'individuazione di eventuali correttivi da apportare ai parametri attualmente fissati. Analoghe considerazioni riguardano i corsi di aggiornamento che costituiscono il necessario momento di sintesi di tutte le innovazioni intervenute nel singolo settore specialistico caratterizzato da un'estrema “dinamicità” e che richiede meticolose, costanti rivisitazioni, per renderlo sempre adeguato ai nuovi contesti.

L'analisi effettuata sulla partecipazione ai corsi di aggiornamento nelle qualifiche - con riferimento agli istruttori di tiro, tecniche operative, difesa personale, guida ed agli operatori addetti ai servizi di scorta e sicurezza - ha evidenziato, nel 2017, una percentuale di assenze mediamente superiore al 30%, con un trend in aumento rispetto ai tre anni precedenti.

Come noto, l'attività di aggiornamento nella qualifica operativa professionale, prevista ogni quinquennio, consente eli verificare il mantenimento delle specifiche competenze, di incrementare le conoscenze tecniche e di agevolare, attraverso la condivisione delle esperienze maturate nel settore specialistico, il senso di appartenenza alla medesima “rete”; la stessa assicura lo svolgimento di sessioni addestrative maggiormente stimolanti ed efficaci, con evidenti ricadute positive sull'attività degli Uffici.

Occorre, pertanto, sensibilizzare i dipendenti alla frequenn anche dei corsi di aggiornamento nelle qualifiche e agevolarne la partecipazione, nell'obbiettivo di poter contare, nel medio e lungo periodo, su un bacino di operatori specializzati che sia in linea, numericamente e qualitativamente, con l'esigenza di garantire sempre più elevati standard di sicurezza per i dipendenti e per i cittadini, e capace di contrastare anche situazioni di elevato rischio con risposte adeguate. Si invitano, pertanto, le SS.LL. a condividere il progetto formativo descritto, adottando ogni iniziativa che ne agevoli la realizzazione, nella consapevolezza che il raggiungimento degli obiettivi prefissati consentirà un ulteriore incremento degli attuali livelli di sicurezza."

Roma, 27 giugno 2018            La Segreteria Nazionale

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