“Patti per la Sicurezza: quale futuro per la Toscana?” Il SIULP dice no agli slogan e scendendo in campo si fa portavoce per una politica concreta in tutte le province della Regione!

 

Il SIULP Toscana, principale organizzazione sindacale della Polizia di Stato che conta oltre 2300 poliziotti iscritti soltanto nella nostra Regione, ha deciso di scendere in campo per la tutela delle prerogative e dell’efficienza della categoria nonché per sollecitare la garanzia di reali elevati standard di sicurezza alla collettività che non può restare preda di facili slogan.

Oggi, il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita urbana è diventato una priorità assoluta e solo l’azione congiunta e sinergica di più livelli di governo può dare risultati ottimali.

“Come noto, presumibilmente, entro fine giugno è ipotizzabile che si arrivi alla sigla di tutti i patti per la sicurezza tra il Viminale e le aree metropolitane e che venga proposto, sotto forma di decreto legge al Parlamento, un pacchetto di misure normative.

Il 16 maggio scorso al Ministero dell'Interno si è riunito per la prima volta il tavolo con i sindaci per l'elaborazione di proposte normative per innalzare la sicurezza nelle città.

In ogni area metropolitana, infatti, si sta lavorando a progetti specifici, finanziati con i fondi della regione, comune e provincia (come previsto dalla Finanziaria) gestiti dai prefetti nell'ambito dei comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica.

E' lungo l'elenco delle emergenze sicurezza proposto dai sindaci al tavolo della riunione a partire dal commercio abusivo, agli ambulanti, ai nomadi e alla prostituzione.

Ministero dell'Interno e Anci faranno pressione sul governo per avere maggiori risorse sulla sicurezza con uno specifico riferimento al recupero del turnover per il personale in pensione delle forze dell'ordine, ai consumi cosiddetti intermedi (carburante) "che rischiano di bloccare l'operatività delle forze dell'ordine", e al rifinanziamento della legge 217 per la stipula di mutui per l'acquisto di beni strumentali.

Nella riunione si è anche parlato della ridefinizione dei compiti del poliziotto di quartiere che dovrà essere impiegato come presidio per l'ordine e la sicurezza pubblica anche nei quartieri più difficili. E' passato infine il principio di una task force di intervento rapido.

Predetti patti per la sicurezza sono già statti sottoscritti a Milano, Roma e Torino con la previsione di interessanti interventi di carattere economico da parte delle istituzioni a livello locale.”

Prendendo spunto dai recenti interventi pubblici della Segreteria Provinciale del SIULP di Firenze, nonché da quelli della struttura di Prato, veri e propri segnali di estremo malessere della categoria raccolti da esponenti politici del Consiglio Regionale Toscana, il SIULP Toscana nel corso di un incontro con le strutture provinciali della regione ha inteso sposare questa importante causa volta alla sottoscrizione di cd. “Patti per la Sicurezza” non solo nell’area metropolitana fiorentina e nella vicina Prato ma in tutti i capoluoghi di provincia della Toscana come, tra l’altro, sollecitato da una interrogazione urgente rivolta al Presidente del Consiglio Regionale e gia nei prossimi giorni in discussione.

Gli accordi, nella interrogazione auspicati capillarmente in regione, servono - o almeno riteniamo che dovrebbero - come primo passo ad ottimizzare le risorse disponibili ma anche, seguendo l’esempio del capoluogo torinese (solo per citarne uno), ad aumentarle potenziando gli attuali precari strumenti necessari a fronteggiare un fenomeno criminale sempre più ricorrente ed agguerrito.

Il SIULP si dichiara, fin d’ora, contrario ad approvare in silenzio accordi di facciata a costo zero, cioè ricchi di parole e slogan ma di fatto vuoti di contenuti e risorse, che, oltre a determinare un ulteriore aggravio gratuito di oneri in capo agli operatori delle forze dell’ordine, determinerebbero una vera  e propria beffa per i cittadini che vedrebbero sbandierare ai quattro venti un documento vuoto di contenuti ed assolutamente inattuabile con il solo risultato, al solito, di illudere quel popolo che dà fiducia alla classe politica di questo o quel momento.

Se realmente il fine è quello di garantire ai cittadini toscani il bene inderogabile della sicurezza questo non può, ovviamente, avvenire a costo zero ma, seguendo l’esempio di chi i patti li ha gia sottoscritti con l’intenzione concreta e reale di migliorare la qualità della vita urbana dei cittadini, con stanziamenti importanti.

Non si può tollerare il risparmio sulla pelle dei cittadini.

Il percorso intrapreso dal Governo nazionale di tagli alla sicurezza sta mostrando giorno per giorno tutta la sua disastrosa linea, soprattutto oggi, si ripete, quando il cittadino pone al primo posto la domanda di sicurezza che in tempi di incertezza, vivendo una realtà fortemente penalizzante in termini di carico fiscale, di garanzia occupazionale, di sistema pensionistico e tutela della famiglia, resta l’unico bisogno se non – ci sia consentito – diritto auspicabile.

Il SIULP Toscana sollecita una strada diversa che veda finalmente un coordinamento tra tutti gli Enti ed Istituzioni in campo, ciascuno per le proprie peculiarità, e ritiene che se esiste davvero una volontà seria grazie al dibattito previsto in sede di Consiglio Regionale questo potrà portare ad un convergere di intenti volti a dare una risposta seria ai cittadini della Toscana.

Il SIULP si farà portavoce in tal senso, forte della sua riconosciuta rappresentanza della categoria, del suo profilo confederale e del costante confronto con il mondo politico ed istituzionale, anche grazie all’input del Consiglio Regionale, in tutti i capoluoghi di provincia della regione di un progetto concreto e volto a restituire, almeno nell’ambito della Toscana, dignità e strumenti idonei ad ogni operatore di polizia e soprattutto il maggior benessere possibile in termini di sicurezza ai contribuenti.

Un unico appello: nessuno illuda  i cittadini, non lo permetteremo!

Piuttosto, lavoriamo insieme per garantire città più sicure; noi, in rappresentanza ampia degli operatori di polizia siamo sicuri di essere disposti (così come dice la storia della Polizia di Stato) a sacrificarci per la causa comune ma, vani saranno i nostri sforzi se non suffragati da un impegno serio e concreto delle istituzioni che invitiamo a smettere di produrre parole e di iniziare a produrre fatti concreti.

Firenze, 12 giugno 2007                           Il Segretario Generale, Francesco REALE

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