Il Siulp Toscana era già intervenuto per condannare la grave aggressione cui sono rimasti vittima alcuni mesi orsono due colleghi dell’Arma nel grossetano ma evidentemente le lezioni non sono mai sufficienti.

 

Il riferimento va agli operatori del Reparto Prevenzione Crimine di Firenze, speciale organico con particolari dipendenze funzionali dalla Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell’Interno, aggregati a disposizione della Questura di Lucca per esigenze di controllo del territorio del Commissariato di P.S. di Viareggio.

Ebbene, si tratta di un Reparto speciale della Polizia di Stato noto su tutto il territorio nazionale che di norma utilizza particolari modalità operative che prevedono l’impiego contemporaneo di più equipaggi composti da tre componenti in una determinata zona da “assediare”. Per riassumere un organismo finalizzato ad interventi mirati sul territorio.

Il Questore di Lucca ha invece pensato di modificare i principi del loro decreto istitutivo al fine di moltiplicare le pattuglie, forse cercando di emulare un noto miracolo… evidentemente con l’assenso del Servizio Centrale di Controllo del Territorio.

I servizi, pertanto, vengono disposti con pattuglie di due elementi che operano singolarmente in un turno di servizio ma a bordo di veicoli, attrezzati per attività differenti, che non permettono di agire nelle stesse condizioni di sicurezza delle classiche volanti, mettendo a serio rischio l’incolumità del personale e vanificando oltre 15 anni di esperienza e brillante attività consolidata dei Reparti Prevenzione Crimine.

Ma non basta!  Il personale, già sottoposto per tipologia di servizio a carichi di lavoro non indifferenti, viene obbligato ad alloggiare presso i locali del Commissariato di Viareggio che ormai da tempo non garantirebbero quei canoni di decoro ed accoglienza indispensabili ai tempi nostri.

Impianto di condizionamento non efficiente, materassi del 1992 e personale già giudicato non in grado di prendere servizio per problemi salute evidentemente connessi alle deficitarie condizioni di riposo.

Tutto ciò nel 2011 è inaccettabile!

Se non si è in condizione di garantire il minimo benessere al personale, non va neppure richiesto al Ministero il rinforzo a meno che non si pensi che tanto arriverà un esercito di ventura, che si può impiegare come meglio si ritiene e, magari, si adatterà anche a giacigli di paglia.

I risultati conseguiti solo nel mese di luglio, invece, esaltano questi operatori che sono noti sul territorio nazionale per la loro professionalità infatti, risulterebbe a mero titolo di esempio che con una pattuglia per turno hanno controllato oltre 1500 persone e 700 veicoli, procedendo ad arrestare 4 persone per indagarne una trentina, sequestrando una decina tra veicoli e ciclomotori.

Non crediamo che questi poliziotti meritino l’indifferenza della Questura oltre che della Direzione Centrale Anticrimine.

Sollecitiamo, infatti, il ripristino delle condizioni di sicurezza degli operatori del Reparto Prevenzione Crimine Toscana attraverso l’immediata riattivazione delle consuete e proficue modalità operative oltre che l’individuazione di condizioni alloggiative decorose e degne di personale costantemente impegnato da un capo all’altro del territorio nazionale.

Non si fanno le nozze coi fichi secchi quando si deve garantire sicurezza!

Firenze, 6 agosto 2011                  Francesco REALE, Segretario Generale SIULP Toscana

                                                      Lucio CHELOTTI, Segretario Generale SIULP Lucca

 

I Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato sono nati a metà degli anni 90, quando si ebbe la consapevolezza che i mutamenti sociali avevano coinvolto a tutti i livelli anche la criminalità, che andava quindi necessariamente affrontata con metodi operativi all'avanguardia.

Fanno parte della Direzione centrale anticrimine (Dac), alle direttive del Servizio controllo del territorio.

I reparti formano una "task force" di intervento rapido sul territorio nazionale e costituiscono una risorsa strategica dove i fenomeni criminali sono particolarmente complessi, in modo da supportare i piani anticrimine pensati per le singole realtà geografiche.

Dieci reparti e 8 sezioni distaccate, più di mille uomini e 440 veicoli a coprire tutto il territorio nazionale.

Dove sono e i compiti del personale

Le basi operative di questa struttura altamente specializzata. sono a Bari, Lecce, Milano, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Pescara, Roma, Napoli, Potenza, Siderno, Palermo, Catania, Abbasanta, Torino e Genova.

Il personale è spesso in movimento sul territorio nazionale, perché fornisce supporto agli uffici investigativi locali dove è necessario un controllo più capillare con servizi di prevenzione e collabora nelle più importanti operazioni di polizia giudiziaria.

La specializzazione dei suoi appartenenti ha consentito di raggiungere importanti successi nelle indagini anche in aree geografiche morfologicamente complesse. Solo per fare alcuni esempi: luoghi come l'Aspromonte in Calabria o la Barbagia in Sardegna o nelle difficili realtà di Napoli e della Sicilia.

Dieci anni di attività

Circa 10mila interventi, oltre 50mila pattugliamenti con l'impiego di una media giornaliera di 170 equipaggi. Quasi 5 milioni di persone "controllate", 12mila persone arrestate, 260 chili di stupefacenti sequestrati,oltre due milioni di veicoli controllati e 36.000 sequestrati.

Il Nuovo Corriere di Lucca

Il Tirreno

 

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