Il 9 maggio si celebra nelle varie province toscane quella che è diventata negli anni una routine e ancora definita “Festa della Polizia”, una parata di uniformi e di mezzi lustrati a nuovo ma in realtà vuoti di contenuti.

 

Come dire una bella facciata che nasconde tante macerie e disagi.

La situazione critica cui verte la Polizia di Stato e tutte le forze di polizia, nonostante la disinformazione dolosa di diversi esponenti politici di Governo e la televisione, ha ormai raggiunto livelli insopportabili: solo per restare all’ultimo triennio diremo infatti che nel 2007 si è tagliato per un miliardo di euro, nel 2008 per ottocento milioni, nel 2009 per un miliardo e trentuno milioni di euro.

Protestiamo contro l'ulteriore messa in scena di un'opera già vista: si promettono risorse, mezzi, strumenti e al momento dei fatti si fa retromarcia e si tradiscono i giuramenti. Nel corso di un’audizione alla Presidenza del Consiglio, il Governo ha illustrato la sua politica dicendo che prima ci sarebbero stati i tagli e poi gli investimenti.

I tagli li abbiamo visti, e tutti gli uffici di polizia sono in crisi e non possono più far fronte alle emergenze quotidiane.

Gli investimenti invece no: denunciamo anzi ad oggi la pressoché totale assenza di fondi per il rinnovo contrattuale degli operatori della sicurezza, per la retribuzione delle indennità, per il riconoscimento della specificità e per il riordino delle carriere che serve a ridisegnare un sistema sicurezza attuale ed adeguato alle accresciute e mutate esigenze di sicurezza del nostro Paese.

Denunciamo inoltre i tagli dell'85% sulle spese per l'armamento della polizia di stato, del 56% sulle spese per l'ordine pubblico, del 20% sulle spese di riscaldamento degli uffici.

Denunciamo tagli per 16 milioni di euro sullo straordinario dei poliziotti.

Che senso ha questa festa, che tale non può essere quando i poliziotti sono chiamati a sforzi sempre maggiori senza alcuna riconoscenza mentre, invece, il Governo sta muovendo un progetto strisciante di delegittimazione della categoria con provvedimenti esclusivamente mediatici e populisti come l’esercito e le ronde nelle città.

Questa contestazione non ha come bersaglio i Questori che in fondo sono anch’essi vittime di una pericolosa indifferenza, veri e propri manager senza portafoglio spesso impegnati a garantire la legalità e la sicurezza nelle province con risorse limitate ed ormai insufficienti.

Pedine di una scacchiera nazionale dove basta una semplice X per rimuovere chi non riesce a trovare l’equilibrio in un bilancio che a conti fatti non può essere altro che negativo.

Per questi motivi, per poter garantire una sicurezza reale ai cittadini e condizioni di oggettiva agibilità per i poliziotti, i sindacati di polizia hanno proclamato da alcuni giorni la mobilitazione generale contro la fallimentare politica del governo sulla sicurezza.

La Segreteria Regionale Toscana del SIULP non riesce a trovare nessuna valida ragione per gioire di questi tempi e celebrare una festa, ferma restando l’importanza di stare tra la gente proprio quei cittadini che hanno diritto e devono pretendere elevati standard di sicurezza ma che devono conoscere quali sono le reali condizioni in cui operano gli organismi deputati alla loro tutela.

Fermo restando il grande rispetto nei confronti degli operatori della Polizia di Stato e dei Questori, oggi impegnati in questa celebrazione piuttosto sbiadita, attori quotidiani nel rispetto delle diverse funzioni, del periodo più nero della storia rispetto al delicato settore della sicurezza in Italia.

Nei prossimi giorni ulteriori iniziative sul territorio regionale e nazionale daranno corpo alla nostra protesta.

Firenze, 9 maggio 2009                             Segretario Generale, Francesco REALE

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