Il SIULP Toscana, struttura regionale della principale organizzazione sindacale della Polizia di Stato conta oltre 30.000 associati di cui 2.300 poliziotti iscritti soltanto nella nostra Regione.

 

Il SIULP Toscana ha deciso di scendere in campo per la tutela delle prerogative e dell’efficienza della categoria nonché per sollecitare la garanzia di reali elevati standard di sicurezza alla collettività che non può restare preda di facili slogan.  Ma a quale gioco stanno giocando?

Soprattutto: non si rendono conto che giocano con la vita degli italiani e di coloro che vivono onestamente nel nostro Paese?

Forte e comune è lo sdegno dopo il barbaro omicidio di Roma, ennesimo atto di violenza in questo Paese che giorno dopo giorno presenta scenari criminali sempre più feroci e spietati.

La sterile risposta del Governo alla recrudescenza criminale che da tempo tormenta il nostro Paese è il pacchetto sicurezza… che già definire “un pacco” è un eufemismo.

Si tratta dell’ennesimo atto di una politica interna superficiale ed inconcludente.

Il consueto fumo per gli occhi di quei cittadini molti dei quali hanno compreso ormai, purtroppo sulla loro pelle, a quale deriva siamo arrivati.

Fumo per gli occhi di cittadini che sono esasperati e terrorizzati da questa ondata di violenza ma soprattutto da quella che non può fare a meno di apparire come una indifferenza politica di un Governo che ancora oggi ritiene prioritario risolvere squilibri all’interno della propria maggioranza piuttosto che il garantire il benessere e la sicurezza di cittadini ed elettori con provvedimenti concreti e rigidi.

Un Governo ancora oggi ostaggio di una visione retorica ed anacronistica del disagio sociale ovvero della preminenza del malessere vissuto dall’aguzzino e non del diritto di chi è vittima dei reati.

La vittima, cari cultori di sterile filosofia, è unicamente il cittadino onesto che è soggetto a reati di ogni genere, senza dubbio alcuno!

La stessa politica di una cd. “accoglienza ad ogni costo” di cittadini stranieri ha mostrato tutti i suoi effetti nefasti con orde di nullafacenti, allergici al lavoro ed alla legalità, che scorrazzano per l’Italia.

Benvenuto è il cittadino straniero che lavora e produce ma chi vive di illegalità e non ha requisiti per soggiornare in Italia va espulso senza indugio.

Il “pacco sicurezza”…

Si continua a toccare il fuoco con le mani dei cittadini onesti, ci chiediamo dove vivano tanti Ministri, dove facciano la spesa, dove vadano a scuola i loro figli… in quale realtà virtuale trascorrano le loro serene giornate.

Non accorgersi oggi del grande bisogno di sicurezza degli italiani è indecifrabile.

Con quale coraggio, o meglio sconsideratezza, è possibile non comprendere il disagio e la difficoltà della cittadinanza che chiede a più voci giustizia e sicurezza?

Il rimedio individuato al comune di grido di allarme… provvedimenti a costo zero ritenendo evidentemente prioritario risparmiare sulla sicurezza e sfruttare le stesse già risicate risorse, anzi ancora meglio se si riesce a tagliare!

Si chiudono uffici operativi di Polizia, come ad esempio Distaccamenti di Polizia Stradale oppure Posti di Polizia Ferroviaria per economizzare ma di fatto si lasciano zone scoperte, luoghi pubblici abbandonati a se stessi, lunghe tratte ferroviarie, territori in balia di criminali, di predoni abbietti e bestiali.

Il percorso intrapreso dal Governo nazionale di tagli alla sicurezza sta mostrando giorno per giorno tutta la sua disastrosa linea, soprattutto oggi, si ripete, quando il cittadino pone al primo posto la domanda di sicurezza che in tempi di incertezza, vivendo una realtà fortemente penalizzante in termini di carico fiscale, di garanzia occupazionale, di sistema pensionistico e tutela della famiglia, resta l’unico bisogno auspicabile.

Mancano ad oggi 5700 poliziotti sull’organico previsto che è di 107.000 unità; ed altri 1300 poliziotti andranno in pensione nel 2008 e così nel 2009 e nel 2010.

Il Governo fornisce fondi sufficienti per assumere 1300 poliziotti nei prossimi tre anni, e si ritiene anche soddisfatto perché, a suo dire “viene incrementato l’organico delle forze di polizia”.

Siamo davvero sull’orlo di un baratro.

Mancano macchine, mezzi e strumenti di lavoro: si fanno servizi delicati e rischiosi con automobili che hanno più di 300.000 km e sono pertanto del tutto inaffidabili. Mancano le risorse necessarie per gli addestramenti e per i corsi di formazione. Mancano le risorse per rinnovare le armi in dotazione e persino per le munizioni. Mancano perfino i soldi per le divise e per le giacche invernali, e gli uffici diventano sempre più fatiscenti perché vengono abbandonati a sé stessi. Ma dove vogliono arrivare?!

I poliziotti, che ricordiamo sono cittadini anche essi, protestano contro la politica inconcludente del Ministro dell’interno Giuliano Amato che, a fronte di tante promesse, porta a casa un nulla di fatto con un pacchetto sicurezza che inasprisce le sanzioni contro i “graffitari” ed i venditori di borse contraffatte, ben sapendo che mancano i poliziotti ed i mezzi per far si che le leggi vengano rispettate, e che i delinquenti veri (rapinatori, stupratori, ladri e omicidi) vengano arrestati.

Martedì 6 novembre, infatti, una manifestazione nazionale del SIULP e dei sindacati di polizia del cosiddetto “cartello” si terrà in tutte le province del Paese denunciando attraverso un volantinaggio la grave situazione in cui tutti ci stiamo trovando.

Saranno indette conferenze stampa in ogni provincia dalle locali Segreterie Provinciali per meglio illustrare il generale disagio affrontato da chi vuole adempiere al proprio dovere e assicurare tutela alla cittadinanza ma trova ostacoli di ogni sorta nel proprio compito con l’indifferenza di chi il 31 luglio 2007 sottoscrive un contratto e già a settembre ne dimentica i contenuti.

Totale è la solidarietà che esprimiamo a noi nostri concittadini e che domandiamo loro perché non è più possibile garantire e riuscire ad avere sicurezza a queste condizioni.

Vogliamo condividere con la popolazione quella che è la verità a fronte di tante chiacchiere da bar e nessun provvedimento concreto volto a tutelare le persone perbene a fronte delle scorrerie di criminali di ogni nazionalità, italiani compresi.

Se questo Governo non cambierà rotta, saremo costretti a scendere in piazza con una grande manifestazione di protesta senza precedenti.

Firenze, 3 novembre 2007                         Il Segretario Generale, Francesco REALE

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