Al termine del VII Congresso Regionale del SIULP Toscana, Francesco REALE è stato riconfermato all'unanimità Segretario Generale dell'organizzazione sindacale per una altro mandato.

La prima fase pubblica dell’evento ovvero il convegno con il titolo “1981 – 2011, 30 anni dalla Legge di Riforma. Sicurezza, legalità e libertà… quale modello per il Paese?”, ha visto la partecipazione dei Questori di Firenze e Prato oltre che l’intervento di politici dei diversi schieramenti come: Paolo BARTOLOZZI Euro deputato PDL, Federico GELLI Responsabile Forum Legalità e Sicurezza PD Toscana, Maria CHINCARINI Consigliere Regionale IDV, Gian Luca LAZZERI Consigliere Regionale Lega Nord Toscana, Valdo SPINI.

Presente anche Roberto PISTONINA Segretario Generale UST-CISL Firenze.

Profonda, intensa ed estremamente critica la relazione del Segretario Regionale uscente Francesco REALE che ha un puntato il dito contro una compagine di Governo fallimentare.

Affrontati diversi aspetti della sicurezza, da una legge di riforma ancora incompiuta con la necessità di ribadire il sistema civile sciogliendo con definitiva chiarezza, il nodo relativo alle funzioni di Prefetto e Questore ovvero le due differenti autorità di pubblica sicurezza, evitando senza dubbio alcuno di relegare il Questore della Provincia sullo stesso piano del Comandante Provinciale dei C.C..

La necessità di unificare le due Forze dell’Ordine, Polizia di Stato e Carabinieri sotto l’unica direzione politica del Ministero dell’Interno e la direzione tecnica di attuazione dell’indirizzo politico al Capo della Polizia. Strutturazione, tra l’altro già positivamente realizzata in Francia.

Un apparato nazionale di sicurezza anacronistico vede ancora sopravvivere Caserme ed Uffici dotati di poche unità, talvolta addirittura uno o due operatori, sparsi per il territorio, presidi inutili e dispersivi.

L’inderogabilità di tagliare i rami secchi ed evitare inutili doppioni perseguendo un principio di coordinamento anche con gli Enti e le Polizie locali ma con funzioni e limiti ben definiti rispetto alla gestione del sistema sicurezza.

La risposta di legalità deve vedere sempre lo Stato in prima linea, uno Stato che esercita il dovere di garantire e saper gestire la sicurezza dei cittadini.

Valorizzare ed ottimizzare le risorse umane soprattutto oggi, quando non esiste più turn-over e l’età media degli operatori della Polizia di Stato corre sempre più velocemente verso il mezzo secolo, meta inesorabilmente alle porte nei prossimi anni.

Colleghe e colleghi che sono madri e padri, talvolta precoci nonni, sottoposti ad una usura fisica notevole che si trovano a dover fronteggiare, non solo in ordine pubblico ma quotidianamente, giovani disubbidienti nel concetto più esteso del termine e criminali sempre più agguerriti.

La Toscana in questo senso vede un invecchiamento più repentino dell’età media personale, perché se escludiamo Firenze che beneficia di un minimo di turn-over, sebbene ormai costantemente in difetto tra arrivi e partenze, le restanti province rappresentano realtà di sosta definitiva.

Nessun ricambio del personale nelle Questure più piccole, nelle Sezioni di Polizia Stradale nei Posti di Polizia Ferroviaria. Poliziotti di età avanzata sono impegnati su tutti i fronti, spesso in violazione degli accordi sindacali che da una parte dovevano tutelare il personale ma dall’altra non hanno fatto i conti con quelle che sono le risorse disponibili.

Mancano ad oggi circa 10.000 poliziotti sull’organico previsto che è di 107.000 unità; ed altre migliaia di poliziotti andranno in pensione quest’anno e negli anni a venire. Forse...

Niente turn-over e neppure strumenti adeguati di lavoro.

Manca la benzina… lo abbiamo detto in tutte le lingue ed in tutte le piazze e non si trattava di una sparata!

Lo spiegheremo anche al sotto segretario Giovanardi che pare essere in difficoltà con i numeri ed ignorare la realtà o, altrimenti, essere mistificatore della realtà con pessimi risultati.

Francesco REALE sulla Libertà ed Ordine Pubblico

Proprio in tema di libertà, con riguardo all’ordine pubblico, sono convinto che non servano leggi speciali, è sufficiente applicare le leggi esistenti.

Ma è necessario applicarle seriamente e senza esitazioni altrimenti si perde il controllo della piazza a discapito della sicurezza, dell’incolumità e del diritto di manifestare dei cittadini che sono nostri concittadini.

La legalità è direttamente connessa alla libertà, l’esercizio di legalità garantisce la libertà di tutti. Non è giusto restringere le libertà di tanti per causa di un ristretto, pur numeroso, gruppo di violenti che devono essere perseguiti, bloccati e resi innocui attraverso un’azione rigida di prevenzione e, se del caso, repressione.

Migliori e più funzionali attrezzature di difesa e coercizione fisica devono permettere alle Forze di Polizia di rispondere prontamente alle aggressioni perché NON siamo più disposti a contenere e fare da bersaglio a teppaglia di ogni genere.

Un concetto sia chiaro però: le libertà vigenti non vanno assolutamente intaccate ma tutelate.

Ottimizzazione delle risorse e sprechi della politica

I poliziotti sono pronti a farlo un passo indietro, a risparmiare, ma la politica?

Be’, i nostri politici amano tagliare e pescare nelle tasche dei lavoratori dipendenti.

I nostri politici nazionali che da una parte prelevano e dall’altra mantengono, nel senso che non partecipano nel modo più assoluto a finanziare questa crisi che indubbiamente esiste, finalmente lo ha ammesso anche il premier Berlusconi, rispetto alla quale continuano a tollerare sprechi più o meno palesi.

La Camera dei Deputati, tanto per citazione, ha previsto una spesa annuale per il triennio a venire di 992.000.000 dopo tutte le chiacchiere trasversali sui tagli… un paragone avvilente, la britannica House of Commons che di deputati ne ha ben 650 ha un livello di spese correnti annuali inferiori ai 500 milioni di euro prevedendo un taglio del 9% per il 2013 ed un altro del 17% entro il 2015.

Auto blu e Maserati…

Ma continuando in tema di sprechi…

Uno per tutti, il doveroso passaggio alle famose auto blu, una delle vergogne di questo Paese.

Secondo le prime stime del censimento avviato il 15 maggio 2010 dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione di Renato Brunetta, il parco auto pubbliche amministrazioni conta circa 90.000 vetture con un costo complessivo che si aggira sui 4 miliardi di euro l’anno.

Dentro a questa cifra allucinante, troviamo anche le auto dei politici, sono 18-20 mila, hanno almeno 2 autisti e costano 150 mila euro ognuna.

Il costo maggiore, arriva dagli stipendi degli autisti dei politici che pesano per il 75% della cifra, si parla di 40 mila autisti, più 20 mila addetti amministrativi e generici, tutta gente impegnata da mattina a sera, ad attendere che i signori della politica o qualche loro famigliare abbia bisogno di spostarsi anche di pochi metri.

Siamo arrivati così a tre miliardi, quello rimanente si spende per consumi, manutenzioni e assicurazioni.

Una citazione merita l’acquisto di 19 Maserati blindate per le esigenze del Ministero della Difesa del leggendario Ministro LA RUSSA. Lascio agli addetti ai lavori ed ai cittadini ogni ulteriore riflessione.

Coinvolgimento del cittadino

Tornando al cittadino, per il quale la sicurezza è condizione di vita necessaria, ritengo sia indispensabile un’azione di carattere sociale che deve cercare ed alimentare, soprattutto nella società civile, il concetto di legalità, formando il cittadino verso il rispetto del prossimo nell’esercizio delle rispettive libertà.

Alle preziose ed importanti iniziative di carattere sociale utili per prevenire le devianze, ritengo sia opportuno prevedere momenti didattici di educazione della legalità, differente dalla pur importante educazione civica, nei diversi gradi dell’istruzione scolastica.

Le lezioni dovrebbero essere tenute da docenti delle Forze di Polizia soggetti, che grazie alla loro diretta esperienza di vita spesa per la difesa della legalità, oltre ad un fecondo impulso educativo, permetterebbe di instaurare un proficuo confronto tra i giovani e gli operatori delle forze dell’ordine. Il poliziotto fra la gente diventerebbe il poliziotto tra i giovani, entrambi coinvolti in una dialettica libera e spontanea nell’ambito dell’istituzione scolastica luogo per eccellenza, dopo la famiglia, dove di forma il cittadino anche al vivere sociale.

Il ruolo delle Istituzioni locali

Non dimentico, certamente, l’istituzione locale che occupa un ruolo prezioso e fondamentale, in quella doverosa azione volta a realizzare l’obiettivo della sicurezza dei cittadini apportando soprattutto importanti innovazioni negli insediamenti urbani.

Da anni si dibatte sulla necessità di migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso la creazione ed il mantenimento di infrastrutture e servizi di buon livello. Di fondamentale importanza è la vivibilità delle città al fine di allontanare il degrado ed il disagio. La creazione di aree e spazi per i giovani, il recupero, la salvaguardia o la semplice illuminazione di spazi urbani altrimenti usati da soggetti disadattati o con spiccata tendenza criminale rende più sicura una città ed allontana la percezione di insicurezza dei cittadini.

Le Polizie Municipali, dei grandi e piccoli centri, in questo contesto rappresentano un valore aggiunto importante per l’attività di formazione, controllo e prevenzione.

Organici che, ritengo, non debbano entrare in competizione con le Forze di Polizia statali ma essere coinvolte di diritto in quel dispositivo di sicurezza generale con funzioni e limiti ben precisi ma soprattutto di completamento.

Esiste già nel Paese la difficoltà di coordinare le Forze di Polizia presenti non occorre complicare ancorché le cose con possibili rischi di invasioni di campo che potrebbero portare le polizie ad ostacolarsi reciprocamente con grave nocumento alla cittadinanza.

Ritengo e ribadisco che non sia possibile ed opportuno ipotizzare ulteriori frantumazioni rispetto agli indirizzi di carattere nazionale che sottendono alla conservazione della sicurezza pubblica la cui salvaguardia deve essere inserita in un’ottica di respiro nazionale, coinvolgendo sulle scelte strategiche l’intero Paese.

Firenze, 4 novembre 2011                                                     Francesco REALE

 

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