Le persone che lavorano nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza costituiscono un fattore determinante nel processo di miglioramento della qualità della vita della nostra realtà.

I cambiamenti in atto, e gli ambiziosi sviluppi futuri che l’Amministrazione sta perseguendo, non sono realizzabili senza il loro contributo.

Ma, per poter fornire questo contributo, i Poliziotti debbono sentirsi parte di un sistema che si prefigge obiettivi condivisi, seguendo regole e prassi comuni, sapendo di poter trovare soddisfazione in quello che fanno, trovando motivazioni forti per svolgere i loro compiti.

In questo senso, un ruolo da protagonista spetta a chi ha responsabilità organizzative, al Questore, a cui è richiesto non solo di essere un ottimo professionista, ma anche di contribuire alla positività del clima organizzativo e di guidare i propri collaboratori valorizzandone la dimensione individuale.

Questi sono gli obiettivi che si prefigge una Pubblica Amministrazione e segnatamente la Polizia di Stato.

E’ evidente, quindi, che dopo un abbondante anno di presenza del Dott. Addonizio alla guida della Questura di Arezzo nessun obiettivo è stato conseguito e si registra un forte malumore nella categoria derivante da scelte organizzative inopportune; penalizzanti per i colleghi e conseguentemente il raggiungimento di un clima di conflittualità interna che mal si concilia con il buon andamento dell’Amministrazione.

Normalmente, una persona di buon senso e avveduta corregge i propri errori , ristabilisce una gestione corretta del personale e rimuove gli ostacoli per ottenere un positivo sistema di relazioni sindacali, ma non è il caso della Questura di Arezzo e dell’attuale gestione del pro – tempore Questore.

Normalmente ad un Dirigente illuminato la carenza di personale dovrebbe stimolare la ricerca di soluzioni organizzative adeguate, la razionalizzazione del sistema e delle risorse disponibili, l’abolizione di servizi inutili e gravosi, la ricerca di economie gestionali e l’individuazione delle priorità e delle attività possibili da realizzare nel rispetto delle norme e delle persone.

Il Questore di Arezzo, invece sta attuando tutto il contrario di ciò che si dovrebbe fare, violando le norme contrattuali, sospendendo la fruizione dei diritti, omettendo di fare scelte gestionali del possibile realizzando una sorta di anarchia organizzativa dove tutto è lecito, tutto possibile, dove i confini degli uffici e delle singole attività sono indefiniti.

Alla Questura di Arezzo tutti possono fare tutto, senza alcun rispetto dei diritti e delle singole professionalità, dove le priorità non esistono e tutto bisogna fare in barba al rispetto delle norme senza che il Questore attui scelte organizzative ed organizzative responsabili e in linea con le risorse disponibili.

Insomma una gestione che sembra più appropriata ad un Reparto Mobile che a una Questura.

Per questo si è raggiunto il caos organizzativo, personale che oltre ad effettuare la propria attività negli Uffici di competenza vengono impiegati: in servizi di Ordine Pubblico; accompagnamenti; aggregazioni ecc. viene, inoltre, adibito in servizi continuativi del controllo del territorio; ricezione denunce; sostituzioni ai corpi di guardia ecc. , il tutto non tenendo conto della dignità dei colleghi e del fatto che dall’avvento del Dott. Addonizio la forza complessiva è diminuita di 11 unità e altre risorse umane sono state, inspiegabilmente, assegnate a compiti interni e conseguenzialmente ridotte le disponibilità organiche dell’U.P.G. e S.P. e della Sezione Servizi.

Ancora, l’organico della Questura e dei Commissariati viene continuamente distolto e impiegato in aggregazioni fuori sede alle quali, sinceramente, un avveduto Questore, conscio delle difficoltà esistenti, quantomeno opporrebbe motivazioni più che valide per non adempiere e cercare di mantenere i già precari e attuali organici a disposizione.

Ancora, per esigenze connesse alla fruizione di congedi straordinari e/o aspettative  ai  colleghi  del  Centralino  e  Telescriventi  viene  riferito  di allungare i turni; coprire i turni in ogni modo, sospendere le ferie e quindi di arrangiarsi... come se il rispetto di orari e turni siano optional per il Questore e i colleghi siano privi di regole di impiego codificate alle quali attenersi.

Da tempo, segnaliamo, rappresentiamo, denunciamo e siamo stati costretti ad adire al Giudice del Lavoro per il continuo, incessante atteggiamento prevaricatorio posto in essere dal Dott. Addonizio nei confronti della categoria e per il mancato rispetto dei contenuti dell’Accordo Nazionale Quadro e della Contrattazione Decentrata in vigore, i colleghi sono stanchi e con essi il SIULP di questa tirannia organizzativa e dedita alla sistematica violazione dei diritti ed è per questo che rivolgiamo l’ultimo invito all’ufficio Rapporti e Relazioni Sindacali di un immediato intervento nei confronti del Questore che in caso non sortisse gli effetti sperati per il ripristino delle regole negoziali e di impiego, ci costringerà ad alzare ulteriormente il livello di conflittualità con ricadute pesantissime sull’immagine e il decoro dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

Distinti saluti.

Arezzo, 06 Novembre 2012.

                                                        IL SEGRETARIO PROVINCIALE

                                                              Walter Dell’Arciprete

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