Sig. Questore, Sigg.ri Dirigenti gli Uffici della Polizia di Stato della provincia di Firenze, mi fregio e ho l’onore di essere RLS della Polizia di Stato nonché di essere Segretario Generale del SIULP Fiorentino, che rappresenta Donne e Uomini, prima ancora che Poliziotti.
Donne e Uomini dotati di spirito di sacrificio ed abnegazione, abituati ad esporsi ed a lavorare in prima linea, al servizio dei cittadini e della Nazione tutta.
Le Donne e gli Uomini che il Siulp rappresenta hanno il diritto di avere delle risposte, chiare, esaurienti, idonee a rassicurarli circa le procedure con cui gestire l’attuale situazione di emergenza; hanno il diritto di vedere la loro incolumità preservata e tutelata.
Sono perfettamente consapevole del lavoro che ciascuno di Voi, per l’ambito di competenza e responsabilità rivestito, sta svolgendo, e della complessità della situazione, assolutamente nuova e sconosciuta, di emergenza improvvisa e non programmabile che caratterizza l’attuale momento. Tutti gli operatori, però, vogliono e devono avere la certezza che nulla sia lasciato al caso e che ogni azione idonea a consentire le migliori condizioni di lavoro sia posta in essere, soprattutto in considerazione della diretta esposizione al rischio che caratterizza l’operatività di alcuni Uffici. La prevenzione, corretta e massima, deve dettare ogni singola scelta, organizzativa, funzionale ed operativa.
Le migliori e più sicure condizioni lavorative devono essere garantite nei confronti di tutti gli Operatori che svolgono la propria attività costretti al contatto continuo e quotidiano con la collettività, impegnati in servizi di Ordine Pubblico, operanti nelle attività di Pronto Intervento, in avamposti di Frontiera, in ambito Ferroviario o Autostradale.
Tutti questi Colleghi operano con la collettività della più variegata provenienza, di cui non è possibile conoscere la recente storia anamnestica o relativa agli spostamenti effettuati. Non di meno, coloro che sono impiegati in particolari Uffici si trovano in condizioni tali da comportare l’esistenza di un rischio di contagio; si pensi agli addetti agli Uffici Immigrazione, agli operatori della Polizia Scientifica addetti al fotosegnalamento o alle altre specifiche attività di competenza, agli operatori di sportelli aperti al pubblico come, a mero titolo di esempio, i passaporti o gli uffici denunce. Per ciascuno è necessario addivenire ad un disciplinare operativo.
Ciascuno ha diritto ad avere a disposizione gli strumenti che, in base alla rischiosità della posizione rivestita, possano aiutare a prevenire, nei termini più effettivi possibili, qualsiasi ipotesi di rischio: è il senso di responsabilità che lo impone, quello stesso ci impone di tutelare gli altri determinando la conseguente tutela di noi stessi e della collettività.
Nell’ambito di simile esigenza, ritengo che sia con urgenza da accertare:
- che tutti abbiano la disponibilità dei DPI indicati dal Ministero della Salute;
- che tutto il personale sia stato debitamente e preventivamente informato sulla corretta disciplina del lavoro e sulle modalità d’uso dei DPI;
- che i locali attualmente in uso agli operatori con diretta esposizione al pubblico siano idonei ad evitare, ove possibile, il contatto diretto con l’utenza;
- la disponibilità di locali, non più in uso, dotati di vetri divisori, ove collocare gli Uffici attualmente sprovvisti di simile dispositivo;
- la possibilità di filtrare l’ingresso del pubblico, di modo da evitare la contestuale presenza di più persone contemporaneamente;
- l’ulteriore possibilità di programmare un piano di costante e continua disinfezione ed areazione dei locali.
Ovviamente, simili ipotesi sono esclusivamente esemplificative e non hanno alcuna presunzione di esaustività, essendo a Voi rimessa ogni ulteriore valutazione circa la possibilità di disporre tutti gli interventi utili alla causa suesposta che, oggi, è e deve essere preminente.
L’emergenza è straordinaria e, ritengo, richieda uno straordinario e collaborativo impegno di tutti per fronteggiarla, nel rispetto delle rispettive competenze e possibilità, rifuggendo dal facile rischio di scadere nella demagogia sterile e populista dal quale, almeno personalmente, rifuggo.
Convinto del Vostro, come del nostro, impegno e della consapevolezza rispetto alle esigenze manifestate.
Distinti saluti.
Firenze, lì 23 febbraio 2020 Il Segretario Generale Riccardo FICOZZI