In un momento di simile criticità nazionale nonchè in una realtà solitamente immobile, pare assurdo cavillare di fronte alla distribuzione di un "sacchetto viveri" richiesto in alternativa al pasto in mensa, quando il personale della Polizia di Stato è sottoposto, ovunque, a responsabilità e rischi enormi oltre a servizi particolarmente gravosi.
AL SIG. VICARIO DEL QUESTORE - GROSSETO
OGGETTO:” mensa di servizio-sacchetto viveri”.
Con la nota datata 27.02.2020 abbiamo appreso che il sacchetto viveri dato in sostituzione del pasto ai colleghi verrà erogato unicamente nel caso in cui gli orari della mensa non consentano al dipendente di fruirne per impossibilità di luogo e/o di servizio.
Questa disposizione, oggi richiamata nella nota citata, contraddice la consuetudine in vigore da sempre e fino a “ieri” secondo la quale al collega era affidata la discrezionalità della scelta se mangiare a mensa o ritirare il sacchetto da consumare in un secondo momento.
Seguendo i turni e gli orari imposti dai medesimi, i poliziotti delle Volanti e delle Specialità, dovrebbero pranzare alle 12 e cenare alle 18; è normale per coloro che sono impegnati nei turni gravosi di servizio non avere fame alle ore sopra indicate.
Fino a poco tempo fa veniva preparato un sacchetto contenente degli alimenti che il collega poteva mangiare successivamente, senza modificare o intralciare il buon andamento del servizio assegnato, per assumere cibo a un orario più consono.
Questa Organizzazione Sindacale ha chiesto “lumi” alle altre provincie della nostra regione e, per quanto riferito nella maggior parte di esse, (Siena, Arezzo, Livorno, Lucca etc) il sacchetto verrebbe ancora consegnato a discrezione del collega e non con le modalità recentemente previste ed attuate dall’Amministrazione di questo capoluogo.
Chiediamo di rimodulare le disposizioni impartite che, anche se dettate dalla norma, certamente sono sfavorevoli ai colleghi turnisti della Questura e delle Specialità, che più degli altri sentono il peso vincolante degli orari di servizio e dall’alimentazione poco sana che ne deriva. In caso contrario, gli utenti della mensa che usufruiscono del secondo ordinario, a parere di questa O.S., diminuirebbero drasticamente tanto da rendere inutile il servizio concesso.
Per tale motivo il SIULP chiederebbe, se la questione non venisse risolta, la imminente chiusura della mensa in orario serale e la contestuale erogazione del buono pasto ai colleghi aventi diritto.
Ci rivolgiamo alla Sue doti di sensibilità e alla Sua professionalità per trovare una soluzione a questo problema senza dover ricorrere a misure più drastiche e opprimenti che non andrebbero a favore dei colleghi e dell’Amministrazione.
Grosseto, 3 marzo 2020 Il Segretario Provinciale SIULP Francesco Dragoni