“Vorrei, ma non Posso”, un neologismo a testimoniare l’impossibile aspirazione da realizzare, al di sopra delle capacità e dei mezzi di cui si può disporre.

Capacità significa essere equilibrati sempre e comunque e in materia sindacale la capacità di un SINDACATO si misura nell’attitudine a tenere uniti i lavoratori e cercare soluzioni quanto più condivise anche in una situazione drammatica e divisoria come quella che stiamo vivendo a causa di questa maledetta pandemia. Essere corretti è cosa ben diversa dall’assistere all’esasperazione del personale, spesso causata da chi dovrebbe rappresentarlo e tutelarlo e non con la solita menzogna ottobrina di chi la spara più grossa.

In quest’ottica la Segreteria Nazionale del S.I.U.L.P. unitamente ad altre OO.SS. in questi giorni, senza scadere nel populismo più becero, nonostante il correre del mese di ottobre, mentre sta battagliando con il Governo per portare a casa le migliori condizioni contrattuali possibili, si è sempre assunta, attraverso un lavoro serio e programmatico, nel rispetto delle regole, la responsabilità di prendere decisioni a volte scomode, a volte dolorose ma sempre nell’interesse sovrano della sicurezza e soprattutto della salute di tutti i poliziotti.

La propalazione (come sembrerebbe) di una esilarante, divertente e spassosa nota prodotta da una micro-sigla sindacale priva di rappresentatività provinciale, regionale e nazionale, e di conseguenza senza autonome attribuzioni di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza riguardo il D.L. 81/08, attraverso la quale sembrerebbe, senza alcun riscontro normativo, aver attribuito ai Datori di Lavoro degli Uffici di Polizia della provincia di Pisa l’ONERE ECONOMICO per i costi per eseguire i tamponi per il personale che ad oggi non ha effettuato la vaccinazione, è apparsa, almeno a Noi della Grande Famiglia del S.I.U.L.P.-PISA un modo singolare di fare sindacato.

Un modo di comunicare e di fare sindacato assai singolare che non esitiamo a definire incauto, specie quando si affrontano argomenti importanti come quelli delle vaccinazioni e del green pass che, senza dubbio, sono aspetti laceranti e divisori e che abbiamo cercato di affrontare sempre nell’ottica della responsabilità e del buon senso mettendo da parte la demagogia e soprattutto il populismo finalizzato al tesseramento sindacale, pronti di contro negli ambiti previsti a sostenere con forza il personale alienando ogni forma discriminatoria.

Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo nel rispetto delle regole vigenti che, ad esempio, ci dicono che ad una micro-sigla non rappresentativa (se non attraverso la federazione di riferimento), alcuna prerogativa è stata riconosciuta dall’ANQ (vedasi art 23) in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro tanto meno dal legislatore attraverso il D.L. 81/08. Ma l’autore di quella magnifica nota conosce tutto ciò e pensiamo quindi che gli intenti siano ben altri visto il mese di vendemmia sindacale.

Alla luce di quanto sopra, pur ribadendo ancora una volta la legittimità (permanendo l’attuale normativa) dei colleghi a non vaccinarsi, abbiamo l’obbligo in quanto comunicatori di idee, pensieri, di farlo nel rispetto delle regole e delle leggi e non attraverso pagine sindacali tra le più fantasiose ed esilaranti dell’ultimo decennio nel panorama sindacale magari al solo scopo di rivolgersi alla pancia dei colleghi facendo leva sul loro malcontento.

Fortunatamente i colleghi, anche quelli più irritati e caparbi, non hanno l’anello al naso e comprenderanno che le parole usate con abilità e maestria non sempre si traducono in verità e che le fantasiose, bizzarre, spassose, esilaranti argomentazioni riportate in alcuni scritti sindacali magari di micro-sigle non rappresentative e prive di prerogative sindacali anche sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, altro non sono che messaggi distorti che non hanno radici in alcuna norma vigente. Ci piacerebbe conoscere il pensiero e le riflessioni del segretario provinciale della federazione sindacale sul contenuto della nota di quella micro-sigla non rappresentativa, ma sicuramente è chiedere troppo in quanto lo sappiamo impegnato a diffondere notizie false sul Segretario del S.I.U.L.P.-PISA.

Auspichiamo che quanto prima lo straordinario documento di quella micro-sigla sindacale non rappresentativa giunga al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno e al Capo della Polizia quale “Eccezionale Soluzione” ad un problema assai serio che potrebbe determinare, per l’autore dello splendido scritto, la segnalazione per il prossimo Nobel per le relazioni sindacali.

Care/i Amiche/i Colleghe/i, Il Sindacato ha la responsabilità di diffondere una informazione giusta e aderente alla realtà normativa. Piaccia o non piaccia, deve essere corretta e veicolata senza fraintendimenti, evitando inesattezze che altro non fanno che dividere i colleghi tra coloro che la pensano in un modo rispetto a quelli che la pensano diversamente. Praticamente una produzione di fango i cui schizzi non risparmiano nessuno! Ma ci rendiamo perfettamente conto che per possedere queste caratteriste, che sono proprie di un Sindacato, prima devi essere un SINDACATO!

Come comunichiamo da molto tempo a tutte/i Voi Care/i Colleghe/i, Amiche/i prima di affidare la vostra rappresentatività sindacale a qualcuno riflettete bene e ricordatevi che, spesso, come in politica anche nel sindacato di Polizia, alcune adesioni sindacali sono pura dispersione di consenso.

Pisa, 09 ottobre 2021                il Segretario Generale Provinciale S.I.U.L.P.- PISA ViTO GIANGRECO

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