Il Siulp: Evitare che la Polizia sia considerata scudo alla sordità dei politici. Intervento alla vigilia di nuova manifestazione di studenti: " Se le cose vanno bene i meriti sono dei vertici?!".

 

Mentre nel mondo si scoprono vaccini ed antidoti contro le forme di patologie più gravi e rare, mettendo in evidenza la forza sana dell’intelligenza umana , in Italia a causa della crisi e del periodo veramente difficile chi ci governa non riesce a trovare la giusta cura e medicina per la Sindrome dell’O.P.

Il SIULP PISA , senza se e senza ma, prende le distanze da alcuni accadimenti che hanno visto coinvolta la Polizia di Stato durante alcune manifestazioni, dove per garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, si è sconfinato in comportamenti che non riteniamo tollerabili.

Il SIULP PISA, però allo stesso modo, senza se e senza ma, precisa che quei comportamenti censurabili non possono e non devono ricadere sulle spalle del singolo, perché si commetterebbe un errore più grande, anche di sottovalutazione e che finirebbe per confinare alla farsa le bisognevoli cure e soluzioni di cui tutto il sistema necessita.

Così se da un lato i nostri alti Vertici si dimostrano prontissimi a chiedere scusa, in alcuni casi anche in modo frettoloso, dall’altro invece, rimangono inerti ed inermi a mettere in atto interventi finalizzati ad affrontare le delicate questioni in tutte le loro dinamiche per trovare la giusta cura alla “Sindrome dell’O.P.”, che nel sentire comune, sta divenendo una vera epidemia.

Appare più facile e più comodo, agli occhi di tutti, esperti e non, attribuire i meriti ai Capi, ai Vertici, se le cose vanno bene, mentre, spesso o sempre le colpe al singolo, se le cose vanno male, e se vanno peggio, isolare l’operatore di polizia come un appestato, con l’aggravante facendo ricadere su di lui ogni onere anche quello economico nel momento della necessaria difesa di un legale.

Noi del SIULP PISA abbiamo la preoccupazione che un simile stato di malessere continuerà a crescere intorno alle donne ed agli uomini dalla divisa blu e non vorremmo che l’episodio verificatosi, che ha visto un giovane aggredito per il solo fatto che si sospettava fosse un poliziotto, divenisse da stimolo e modello per tante altre realtà, non vorremmo che ciò accadesse anche a Pisa , dove le tensioni sino ad oggi sono state sapientemente tenute sotto controllo; non vorremmo quindi ritrovarci ad affrontare una vera e propria pandemia.

Temiamo, infatti, continuando così le cose, che il disagio culturale, politico, economico, sociale, finisca per trovare uno “sfogatoio” nei confronti di chi, ogni giorno ( madri e padri di famiglia ), per lavoro, fronteggia situazioni anche emergenziali di Ordine e Sicurezza Pubblica, magari condividendo ( in cor proprio ) in determinate circostanze, il legittimo manifestare di una cittadinanza sana e perbene secondo logiche di assoluta civiltà.

Ci preoccupa che in un siffatto scenario di povertà, di crisi, socio- economico-culturale, da P.S. ( Pronto Soccorso ) , dove la classe dirigente politica, spesso o quasi sempre, a prescindere della colorazione, non riesca a dare le risposte che i cittadini si aspettano lasciando le donne e gli uomini della Polizia di Stato a subire tutto questo malessere. le menti di molti specie quelli con qualche anno in più tornano indietro agli anni ottanta.

Noi del SIULP PISA, riteniamo sia giunto il momento che chi ha il potere decisionale, Prefetti, Capo della Polizia, Ministro dell’Interno, ognuno per la propria competenza ed autorità, si adoperi affinché riesca a trovare , non difendendo l’indifendibile, che finirebbe per rendere meno sano e meno trasparente il sistema, ma attraverso interventi sistemici e pianificati, la giusta terapia per salvare dal decesso, il grave malato,” la sicurezza del nostro paese”; una sicurezza che non ha più bisogno di un’aspirina una tantum, ma di un vero intervento chirurgico, risolutivo che possa ridare l’ossigeno necessario ad un apparato ridotto ai minimi termini, intervenendo seriamente sui mezzi, sull’organico, e sul morale.

Una classe dirigenziale, che mettendo da parte il pressappochismo e l’approssimazione gestionale, anche attraverso una vera formazione da inquadrarsi ad un aspetto europeo, consenta di realizzare direttive omogenee che sappiano dare sicurezza a chi opera al solo fine di risultati che consentano lo svolgimento delle manifestazioni secondo regole civili, con interventi legislativi idonei a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica anche a chi manifesta civilmente.

Noi del SIULP PISA, ci riteniamo ancora responsabili per invitare le colleghe ed i colleghi, già a partire da domani sabato 24 novembre, ad incrociare le braccia, anche se la situazione lo imporrebbe e troppo attaccati al senso del dovere per esortare le colleghe ed i colleghi , di fronte ad un fatto importante, a dichiararsi tutti malati, anche se la condizione di salute del malato lo richiederebbe.

Noi del SIULP PISA non vogliamo neppure richiedere la chiusura di quei reparti i c.d. Reparti Mobili, seppur stanchi ed arrabbiati di essere visti solo come “ l’argine usato per risolvere un problema che le autorità statali non sono in grado di risolvere “, sperando però che il trauma di Genova non debba a ripetersi, preferendo a quegli accadimenti, la scena meravigliosa del collega che, pur riportando ferite, si frapponeva tra manifestanti e reparti al fine di evitare lo scontro, riuscendovi.

Noi del SIULP PISA non vogliamo martiri ed eroi ma vorremmo, mentre le proteste aumentano e si radicalizzano a causa delle misure di austerità e della gravissima sofferenza sociale, nel ribadire la nostra tolleranza zero nei confronti di quei comportamenti che non possono essere ascritti ( come affermato dal Nostro Segretario Generale ) alle colpe delle “pecore nere” che vestono i panni da poliziotti ma ai cattivi pastori, evitare che le donne e gli uomini della Polizia di Stato fossero considerati “scudo alla sordità dei politici “, oramai bersaglio dei cittadini inferociti, mentre ALTRI pensano di continuare a fare finta di niente finendo anche per sottovalutare il grave momento che stiamo vivendo.

Noi del SIULP PISA siamo pure pronti a rispondere a chi in questi giorni grida alla necessità di avere dei numeri identificativi per ogni casco o altro equipaggiamento per meglio riconoscere ed identificare le poliziotte ed i poliziotti, dicendo loro che saremmo contenti se ciò avvenisse, perchè ciò significherebbe che finalmente, almeno, avremmo una assegnazione personale di quel materiale cosa che oggi non avviene, assistendo invece al fatto che un casco, un giubbotto, una volante, e tanto altro equipaggiamento passa da una mano all’altra , da un servizio all’altro tale è l’impoverimento del sistema in cui si è costretti ad operare.

Un impoverimento del sistema sicurezza, un malato grave, mentre i soliti noti si arricchiscono con i soldi pubblici, mentre i soliti noti organizzano convention dai grandi costi, mentre i soliti noti non sempre hanno tutta quella competenza che dovrebbero avere specie se a loro è assegnato il compito di rappresentarci e di governarci.

In attesa che venga trovato qualche buon medico che si dia da fare per trovare il giusto antidoto alla grave Sindrome dell’O.P., che attanaglia il nostro paese, noi del SIULP PISA, guardando a quella funzione propulsiva e riformista di cui il sindacato dovrebbe riappropriarsi, invitiamo tutte le donne e gli uomini che indossano la divisa della Polizia di Stato , a curarsi con la loro, tanta, tantissima dignità, che ogni giorno mettono in campo di fronte alle manifestazioni dei cittadini e che una politica non vorrebbe vedere nelle piazze, ritenendo la protesta poco legittima e subordinando le esigenze dell’O.P. ad altre esigenze.

Speriamo che quanto prima si trovi una cura alla Sindrome dell’O.P.-

Fonte: Il Segretario Generale Provinciale SIULP - Pisa Vito Giangreco 

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