Come accade spesso nel nostro paese le battaglie politiche personali, perché di questo si tratta, si fanno a scapito dei lavoratori considerati come un bacino di consensi da coercire per fini politici. Nel marasma delle più inconfessabili ambizioni, per alcuni è impossibile praticare il mestiere del sindacato in maniera professionale, libero da appartenenze e da imbarazzanti propagande elettorali.

Ci sono giunte segnalazioni in ordine ad una campagna di disinformazione orchestrata in relazione al bonus degli 80 Euro previsto dal provvedimento di riordino delle carriere in corso di emanazione. In buona sostanza, alcune non ben identificate fonti sindacali starebbero invitando a presentare istanze finalizzate a rifiutare il bonus, per evitare, asseritamente, un successivo conguaglio fiscale sgradito ed eccessivamente oneroso.

Si tratta, ovviamente, di una mistificazione pura e semplice senza alcun fondamento di veridicità. Invero, occorre considerare come il Bonus in questione sia l’effetto di uno sconto sulle imposte dovute. Esso è, dunque, il prodotto di un calcolo successivo alla determinazione dell’imponibile e, come tale, non concorre alla formazione del reddito, sulla cui base viene, invece, determinato. Inoltre, a differenza del Bonus Renzi introdotto dall’art. 1 del D.L. n. 66/2014, che opera con un limite che ha come riferimento il reddito complessivo (fino ai 24 mila euro e scende d’importo per coloro che hanno un reddito compreso tra i 24 mila euro e i 26 mila euro), il bonus previsto dal riordino che ci riguarda è attribuito a tutti, senza limite di reddito, ad eccezione del personale dirigente.

Lo stesso verrà attribuito sino al 30 settembre 2017 atteso che dal 1° ottobre 2017 sarà inglobato nel riordino e “stabilizzato”, ovvero produrrà effetti anche sulla pensione e sulla liquidazione.

Infatti, a saldo dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, nel decreto di riordino è previsto un assegno una tantum dell’importo di euro 350 pari a 240 euro del bonus netto per le tre mensilità + 110 euro che serviranno a pagare l’IRPEF, in base all’aliquota che ognuno ha, e le R.A.P. (ritenute assistenziali e previdenziali) poiché dal mese di ottobre, per effetto del riordino, an he gli 80 euro saranno stabilizzati. La loro stabilizzazione comporterà che ognuno percepirà al netto 40,05 euro se ha l’aliquota IRPEF al 38% ovvero 47,16 euro se l’aliquota IRPEF è al 27%.

Inoltre, sempre grazie al riordino, per tutti coloro che hanno un limite di reddito fino a28.000 Euro complessivo, per effetto di un meccanismo di decontribuzione che si applicherà, ad oggi per gli agenti, agenti scelti e assistenti, godranno di un bonus che gli consentirà di percepire almeno 80 euro netti. Da quanto appena detto è evidente che il bonus di 80 euro per tutti non costituisce aumento di reddito ai fini fiscali.

Pertanto, in sede di conguaglio non comporterà alcun effetto. Invitiamo perciò i colleghi a prestare la massima attenzione rispetto ad una abbondanza di fonti e notizie che ci sommergono quotidianamente ma che pongono un serio problema di selezione con riferimento al riordino delle carriere in corso di definizione.

La carenza di argomentazioni contro un provvedimento rispetto al quale più di qualcuno dimostra evidenti deficit di comprensione, è spesso alla base di argomentazioni pretestuose cavalcate goffamente con comunicati e video tape cotti in salsa populista e casual-chic, secondo una cultura da talk show estranea alla storia del sindacato e trampolino di lancio per mediocri governanti e servili membri di movimento.

Roma, 9 aprile 2017               La Segreteria Nazionale

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