La standardizzazione delle procedure tecniche/operative da essi assunte a fondamento della propria operatività, consentono di esprimere un altissimo livello di efficacia ed efficienza. 

Il livello di professionalità, efficacia ed efficienza raggiunto rendono tale Reparto unico nel panorama europeo delle Forze di Polizia.

 

OGGETTO: Reparto Prevenzione Crimine”Toscana”. Aggregazione Questura di Genova – Contrasto con modalità istitutive e operative.

Al Ministero dell’Interno - Dipartimento della P.S. - Direzione Centrale Anticrimine - Servizio Controllo del Territorio - Roma

E, p.c.

Al Ministero dell’Interno - Dipartimento della P.S. Ufficio per le Relazioni Sindacali - Roma

Alla Segreteria Nazionale SIULP - Roma

I Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, che nascono nella seconda metà degli anni ’90, costituiscono una risorsa strategica aggiuntiva rispetto ai dispositivi locali di prevenzione e controllo del territorio”.

Il Dipartimento della P.S. ha fatto considerevoli investimenti negli anni, anche in termini di risorse umane, sui Reparti Prevenzione Crimine che sono stati massivamente potenziati con l’assegnazione di personale di nuova nomina anche a “svantaggio” delle varie Questure e/o Specialità sul territorio.

La Polizia di Stato può contare su queste strutture operative per rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni criminali che destano il maggior allarme sociale con una “forza di intervento” rapida, elastica e duttile, da poter inviare su tutto il territorio nazionale.

La standardizzazione delle procedure tecniche/operative da essi assunte a fondamento della propria operatività, consentono loro di esprimere un livello di efficacia ed efficienza che rendono tale Reparto unico nel panorama europeo delle Forze di Polizia”.

Ebbene, ciò premesso, si assiste invece all’impiego del personale dei Reparti Prevenzione Crimine in aggregazioni come quella in essere a disposizione della Questura di Genova che invalida ogni previsione istitutiva ed operativa utilizzando singolarmente detti operatori a bordo di pattuglie volanti in seno al locale U.P.G.. Infatti, cinque colleghi di cui due del R.P.C. di Firenze sono impegnati in questa attività.

Una aggregazione per i R.P.C. partita per un mese dalla fine di settembre poi prorogata… sine die?

Non è la prima volta che gli operatori del Reparti Prevenzione Crimine vengono impiegati con modalità in netto contrasto con le metodologie di intervento che sono invece ispirate a criteri di razionalità ed efficienza.

Dimenticando che la peculiarità d’impiego di questa cd. forza di intervento rapido consiste in un supporto, autonomamente organizzato e specializzato, dei piani anticrimine delle diverse Questure e non, sicuramente, come serbatoio di uomini da utilizzare per integrare organici in, presupposta, criticità.

Considerato che questa O.S. ritiene una risorsa strategica i Reparti Prevenzione Crimine per l’impiego peculiare definito nella loro natura istitutiva, e non come mero serbatoio di uomini, al fine di non vanificare il brillante e prezioso progetto operativo valuta inevitabile interrompere ed evitare per il futuro un simile difforme e svantaggioso utilizzo.

Si resta in attesa di cortesi determinazioni.

Firenze, 24 ottobre 2018             Il Segretario Generale Regionale, Francesco REALE

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