Una vero e proprio cado sta interessando da qualche anno la Questura di Prato con riferimento alla modifica e costruzione degli alloggi collettivi di servizio per i quali è stato realizzato un nuovo stabile.

OGGETTO:    Questura di Prato.

                        Ampliamento funzionale dell’immobile adibito a sede della Questura.

                        Alloggi collettivi di servizio.

 

Dott. Castrese DE ROSA, Direttore Ufficio Relazioni Sindacali - Roma

Dott. Filippo CERULO, Questore di Prato

 

Direzione Centrale dei Servizi Tecnico – Logistico e della Gestione Patrimoniale - Roma

Felice ROMANO, Segretario Generale SIULP - Roma

Vincenzo VASSALLO, Segretario Generale SIULP - Prato

 

Una vera e propria querelle sta interessando da qualche anno la Questura di Prato con riferimento alla modifica e costruzione degli alloggi collettivi di servizio per i quali è stato realizzato un nuovo stabile.

Il problema concerne il numero dei posti letto da assegnare a ciascuna stanza che continua ad oscillare da tre a due a seconda del Questore, a seconda della relazione tecnica, a seconda del parere dell’Ufficio di Vigilanza, in un rincorrersi di metri quadri e di norme più o meno adeguate alla questione.

Tutto ciò, sembrerebbe, finalizzato a far sloggiare il maggior numero possibile di operatori che oggi fruiscono dell’alloggio collettivo di servizio perché altrimenti non si capirebbe il cambiamento di tendenza considerato che il progetto di costruzione prevedeva tre posti letto per camera, che il Ministero dell’Interno si era espresso favorevolmente così come, in prima battuta, anche l’attuale Questore di Prato.

Si passerebbe quindi da un numero di 85 posti letto, nella vecchia struttura, a soli 40 posti letto di cui il Questore di Prato avrebbe intenzione di destinarne ben 20 agli aggregati peraltro un numero lontanissimo dalle esigenze reali.

Tutto ciò, si ripete, non si comprende bene in quale ottica considerato che i costi che sopporterà l’Amministrazione restano complessivamente invariati con 40 o 60 posti letto, che è sempre una opportunità poter contare su di un numero maggiore di personale facilmente rintracciabile ma soprattutto che si parla di locali che hanno una metratura utile variabile da 24,2 mq. ad un massimo di 30,92 mq.

Dimensioni più che conformi a quanto stabilito dal locale regolamento edilizio.

Inoltre, nelle metrature dovrebbero essere inclusi, secondo le indicazioni ministeriali, i servizi igienici dedicati e, pertanto, predetti locali presenterebbero una superficie utile ben maggiore ( da 29,94 mq. la più piccola a 38,25 la più grande).

Ma veniamo a riassumere gli eventi.

Con nota nr.Uff.Pers.2012/prot.1748 del 08/05/2012, relativa all’ampiamento funzionale dell’immobile adibito a sede della Questura di Prato ed alla connessa tematica dell’alloggiamento del personale nel nuovo stabile, il Questore di Prato forniva informazione rispetto all’interessamento dell’Ufficio di Vigilanza-Ufficio Centrale Ispettivo di Roma al fine di verificare la percorribilità di una soluzione abitativa con un alloggiamento in ciascuna stanza di nr. tre dipendenti.

Nella stessa nota il Questore di Prato informava che l’Ufficio interpellato (nonostante invece si trattasse dell’Ufficio di Vigilanza per le Regioni Toscana-Umbria-Marche) esplicitava che “la soluzione abitativa identificabile, per ogni camera, debba intendersi quella massima di nr.2 (due) persone per camera”.

Tutto ciò nonostante con nota nr.Uff.Pers./prot.1104 del 20/04/2012 inviata all’Ufficio di Vigilanza-Ufficio Centrale Ispettivo di Roma, il Questore di Prato sottolineava che era “in corso di valutazione presso questo Ufficio la possibilità di prevedere una soluzione alloggiativa con camere triple, anziché doppie come suggerito dal superiore Ministero”.

Entrando nel merito del parere fornito, con nota del 05/05/2012, dall’Ufficio di Vigilanza per le Regioni Toscana-Umbria-Marche, oltre a non comprenderne la delega, non si capisce quale sia la competenza in materia considerato che gli alloggi collettivi di servizio non possono essere considerati luoghi di lavoro come anche recentemente sottolineato dallo stesso Ufficio Relazioni Sindacali con nota n.557/RS/01/143/3290 del 28/05/2012 sfuggendo, pertanto, da attività specifica connessa al D.Lgs. 81/2008.

Per cui il caso non può essere esaminato come invece indicato “ai sensi dell’art.67 del D.Lgs. 81/2008 così come, si ritiene, che venga richiamata erroneamente dal prefato Ufficio la Deliberazione del Consiglio Comunale di Prato n.81 in data 01/04/2004 e relative modifiche ed integrazioni dove vengono presi a riferimento concetti strettamente connessi ad appartamenti ad uso abitazione completi di cucina o zone cottura, cucinotti eccetera (punto 7.1.2.1 Locali di categoria A).

Infatti, la stessa Commissione Alloggi di Servizio per il personale inviato in missione, costituita ai sensi dell’art.22 ANQ, nell’ultima  riunione del 12/01/2012, ha preso a riferimento il decreto 21 ottobre 2008 della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per lo Sviluppo e per la Competitività del Turismo, che ha definito le tipologie dei servizi forniti dalle imprese turistiche nell’ambito della classificazione alberghiera, come principio base per discutere dei requisiti necessari degli alloggi di servizio.

La classificazione alberghiera di cui al decreto del 21/10/2008 prevede metrature ben al di sotto di quelle definite dall’Ufficio di Vigilanza attraverso i cennati virtuosismi.

Nel corso della prima riunione di detta Commissione nazionale è stato prodotto un dettagliato prospetto relativo alle caratteristiche che dovrebbero avere tutti gli alloggi collettivi di servizio che definisce una superficie utile per occupante non inferiore a 5 mq. ed una cubatura per occupante non inferiore a 25 mc.

Sempre con riferimento all’incompetenza dell’Ufficio di Vigilanza, si aggiunge che le stesse sistematiche e attive opere di sorveglianza finalizzate alla tutela della salute degli operatori di polizia, relativamente all’igiene e salubrità degli alloggi di servizio, sono esercitate dal competente Ufficio Sanitario con la partecipazione dei rappresentanti delle OO.SS. e non dall’Ufficio di Vigilanza in argomento.

La struttura in argomento è stata ideata ed edificata seguendo il regolamento edilizio del Comune di Prato considerando i cd. alloggi collettivi di servizio sufficienti ad ospitare tre persone.

Una soluzione che potrebbe conciliare differenti punti di vista, potrebbe essere quella di prevedere tre posti letto per stanza con la previsione di destinare due posti fissi ed il terzo a personale eventualmente aggregato ma ottimizzando così, senza creare alcun danno ai fruitori, spazi che riteniamo adeguati e sicuramente conformi al regolamento edilizio pratese oltre che al regolamento inerente strutture di ricezione turistica riferimenti senza dubbio più adeguati di quelli citati.

Premesso quanto precede, si chiede di rivalutare la questione attraverso i corretti riferimenti normativi, i competenti Uffici e tenendo conto del parere già espresso dal Questore di Prato oltre che dall’Ufficio Tecnico ed Analisi di Mercato – Settore IV del Dipartimento.

Si resta in attesa di urgentissime determinazioni finalizzate ad evitare definitivi provvedimenti restrittivi che anziché ottimizzare le risorse si concretizzano in uno spreco e che numerosi colleghi perdano, inutilmente, l’opportunità di poter usufruire dell’alloggio collettivo di servizio.

Cordialmente.

Firenze, 29 giugno 2012                        Il Segretario Generale

                                                                  Francesco REALE 

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