“Sicurezza: la politica del risparmio ovvero cambiano i cantanti ma la musica è sempre la stessa" Provvedimenti risibili: inaccettabile illudere gli italiani e le Forze dell’Ordine!

 

Il SIULP Toscana, struttura regionale della principale organizzazione sindacale della Polizia di Stato che conta oltre 30.000 associati di cui oltre 2.000 poliziotti iscritti soltanto nella nostra Regione, ha deciso di scendere in campo per la tutela delle prerogative e dell’efficienza della categoria nonché per sollecitare la garanzia di reali elevati standard di sicurezza alla collettività che non può restare preda di facili slogan.

Solo l’anno scorso, attraverso comunicati stampa e pubbliche manifestazioni, forte era stata la denuncia contro un Governo che rispondeva alla recrudescenza criminale con un pacchetto sicurezza che definivano senza tanti complimenti “un pacco”.

Si trattava di  un Governo ostaggio di una visione retorica ed anacronistica del disagio sociale ovvero su una giustificazione forse eccessiva del disagio sociale e del crimine ad esso collegato, con una conseguente tolleranza dei fenomeni correlati.

Quella compagine governativa si rendeva colpevole della emanazione di una legge finanziaria che ha messo in ginocchio l’intero apparato sicurezza e nulla ha previsto per il rinnovo contrattuale degli operatori delle Forze dell’ordine, scaduto il 31/12/2007.

Nei primi mesi del 2008 abbiamo assistito ad una campagna elettorale che ha fatto leva sulla domanda di sicurezza degli italiani, che pongono, senza riserve, al primo posto che in tempi di preoccupazione, vivendo una realtà fortemente penalizzante in termini di carico fiscale, di garanzia occupazionale, di sistema pensionistico e tutela della famiglia, resta l’unica opportunità auspicabile.

Quindi una nuova coalizione di governo ottiene la fiducia degli italiani, ma…

Grandi propositi e brillanti promesse, già naufragati a distanza di pochi mesi attraverso il Decreto Legge 112/2008 emanato dal Governo il 25 giugno scorso riguardante la manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, con la quale sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di sicurezza e di tutela per i cittadini.

Infatti, sono stati previsti “tagli” nel triennio per oltre tre miliardi di euro sui  capitoli di spesa della “sicurezza” e della "difesa" delle Amministrazioni dello Stato.

Questi “tagli” impediranno l’acquisto di autovetture, di mezzi,  di strumenti utili per svolgere il servizio nonché la possibilità di avere  risorse sufficienti e necessarie per le attività addestrative, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione, per l’acquisto di munizioni, delle divise e per la ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture, in particolare quelle di accesso al pubblico, che diventeranno sempre più fatiscenti.

E’ stata prevista la riduzione complessiva nel triennio dell’organico delle Forze di Polizia e delle Forze Amate  di circa 40.000 operatori dovuta sia al mancato turn over del personale che alla “nefasta” previsione di sospensione volontaria dal servizio e/o collocamento “coatto” in pensione per anzianità “contributiva.

Di conseguenza saranno migliaia le pattuglie e gli operatori in meno sul territorio con conseguente riduzione dei servizi e dei controlli ed una oggettiva riduzione della capacità operativa e d’intervento sul territorio delle forze dell’ordine  e delle forze armate

E’ stata prevista la riduzione del 50% all’anno di stanziamenti per remunerare le indennità direttamente connesse all’operatività, che come è noto incidono direttamente sui servizi in strada e sul controllo del territorio, per la sicurezza interna ed internazionale del Paese,  mentre si conferma la mancata previsione di interventi di detassazione del lavoro straordinario, già concesso al settore privato,  e/o delle indennità accessorie

Ed inoltre, non mancano provvedimenti volti a pescare direttamente nelle tasche di poliziotti e militari come ad esempio la riduzione del 40% della retribuzione accessoria in caso di malattia, anche per infortuni sul lavoro con una penalizzazione economica addirittura superiore agli altri pubblici dipendenti.

Il provvedimento contiene determinazioni che vanno in netta controtendenza con l’obbiettivo dichiarato di collocare sicurezza e difesa in cima alle priorità dell’azione di governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese.

Con quale coraggio, o meglio sconsideratezza, è possibile non comprendere il disagio e la difficoltà della cittadinanza che chiede a più voci giustizia e sicurezza?

Il rimedio individuato al comune di grido di allarme… provvedimenti a costo zero ritenendo evidentemente prioritario risparmiare sulla sicurezza e sfruttare le stesse già risicate risorse, anzi ancora meglio se si riesce a tagliare!

Se questa è “economia creativa”meglio tornare al passato.

Il 2008 è già un anno tristissimo per la sicurezza, credevamo di aver toccato il fondo… ma se questi sono i presupposti ci chiediamo dove vogliano arrivare!

Oggi infatti, infatti, per la prima volta nella storia, tutti i sindacati delle Forze di Polizia e Co.Ce.R. dell’intero Comparto sicurezza e difesa, in  rappresentanza dei 500.000  operatori della sicurezza e della difesa italiani, protestano contro l’operato del Governo.

Una manifestazione nazionale si è tenuta in tutte le province del Paese denunciando attraverso un volantinaggio la grave situazione in cui tutti ci stiamo trovando.

Sono state indette conferenze stampa in ogni provincia dalle locali Segreterie Provinciali per meglio illustrare il generale disagio affrontato da chi vuole adempiere al proprio dovere e assicurare tutela alla cittadinanza ma trova ostacoli di ogni sorta nel proprio compito con l’indifferenza di chi, forse pratico a fare calcoli ma distante dal mondo reale non è in grado di fare una buona spesa.

Totale è la solidarietà che esprimiamo a noi nostri concittadini e che domandiamo loro perché non è più possibile garantire e riuscire ad avere sicurezza a queste condizioni.

Vogliamo condividere con la popolazione quella che è la realtà a fronte di tante chiacchiere da bar e polemiche inutili.

Ci eravamo illusi che fosse finito il tempo delle chiacchiere e che la politica, di destra o di sinistra, avesse finalmente capito che la misura era oramai colma, e che la sicurezza avesse bisogno di interventi urgenti, mirati e concreti.

Il preoccupante segnale, ormai decennale, è che cambiano le alleanze politiche, cambiano i governi… cambiano i cantanti ma la musica è sempre la stessa.

Non possiamo aspettare oltre e rivolgiamo la nostra protesta al Governo in carica, perché modifichi, in sede di conversione i contenuti del decreto di cui trattasi evitando così  il taglio da un miliardo di euro alle nostre retribuzioni, ai nostri strumenti di lavoro ed ai nostri organici.

Questa volta., se questo Governo non cambierà rotta, rispettando le promesse e dando prova di autorevolezza e serietà saremo costretti a scendere in piazza con una grande manifestazione di protesta senza precedenti.

E sarà una battaglia di civiltà nell’interesse del Paese e dei cittadini.

Firenze, 17 luglio 2008                               Il Segretario Generale, Francesco REALE

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